Riforma Pensioni 2016, ultime news: esodati e flessibilità, verso la fine del calvario?

Redazione 12/04/16
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Torna al centro del dibattito politico, in realtà senza mai essersene uscito, il tema della riforma delle pensioni, uno degli argomento più caldi degli ultimi anni, grazie anche all’ultima riforma Fornero, risalente al 2011, con la quale, tra le altre cose, sono stati prodotti i cosiddetti lavoratori esodati, molti dei quali ancora oggi privi sia di pensione che di stipendio.

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RIFORMA PENSIONI 2016: NOVITA’ IN ARRIVO, QUALI?

La tematica trattante la necessaria riforma del sistema pensionistico è infatti tornata centrale, all’interno del dibattito pubblico,  grazie alle recenti dichiarazioni del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, il quale si è pronunciato a favore di un’ipotesi di intervento sulla Legge Fornero già entro la fine del 2016, con la prossima legge di Stabilità.

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Nonostante i propositi del Governo al momento non sono ancora stati definiti in maniera chiara (sarà infatti mediante il DEF, il Documento di Economia e Finanza con cui, entro la fine di aprile, l’Esecutivo preciserà gli obiettivi di bilancio per i prossimi 3 anni) la nostra Redazione riporta di seguito le principali ipotesi in tema di riforma delle pensioni 2016 al momento allo studio.

1) FLESSIBILITÀ IN USCITA

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Tra le ipotesi di riforma delle pensioni attualmente al vaglio dell’Esecutivo, prevale sicuramente quella riguardante la flessibilità in uscita. Su questa, infatti, lo stesso ministro Poletti si è pronunciato favorevolmente, lasciando sperare nell’apertura di una possibilità che possa in qualche modo smorzare le rigidità del sistema Fornero in occasione di un intervento al Senato.

Una soluzione in tal senso, compatibilmente con i conti pubblici, potrebbe essere data dal ricalcolo contributivo dell’intera pensione. Si tratta, tuttavia, di una possibilità che penalizza il lavoratore nei cui confronti, infatti, l’assegno previdenziale verrebbe a ridursi del 15-20% fino a raggiungere il 30%.

2) CUMULO CONTRIBUZIONI

Sul tavolo di studio del Governo spicca anche l’ipotesi che prospetta la possibilità del cumulo delle contribuzioni versate in più Casse previdenziali allo scopo di consentire al lavoratore di poter maturare il diritto ad una prestazione pensionistica.

Dovrebbe prospettarsi come un’ipotesi di modifica necessaria visto l’attuale stato in cui versa il mondo del lavoro, che vede delinearsi carriere professionali sempre più altalenanti e irregolari. In questo senso, poi, sembra che l’Esecutivo voglia predisporre interventi anche a favore dei soggetti che svolgono lavori usuranti o mansioni attinenti la cura familiare.

3) BONUS 80 EURO

Il ministro Poletti, inoltre, ha dichiarato di essere a favore dell’eventuale possibilità di ampliare la platea dei beneficiari del bonus di 80 euro in busta paga anche alle pensioni minime, ipotesi peraltro già anticipata dal Premier, Matteo Renzi.

Tale possibilità, tuttavia, dovrebbe essere resa compatibile con le esigenze dei conti dello Stato, così come spiegato dallo stesso ministro del Lavoro il quale, sull’argomento, ha ribadito: “Naturalmente questo è un tema che va affrontato all’interno della legge di Stabilità perché abbiamo una ovvia esigenza di compatibilità rispetto all’utilizzo delle risorse; sono favorevole naturalmente al fatto che anche le pensioni più basse abbiano un loro adeguamento”.

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