Anteprima Concorso Scuola 2016: i programmi educativi e didattici da sapere

Redazione 12/02/16
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Nell’ambito della preparazione inerente il prossimo Concorso a Cattedra 2016, i cui bandi saranno pubblicati (con grande ritardo) entro le prossime settimane, assumono per il profilo richiesto al candidato-docente, una prioritaria importanza i programmi educativi e didattici.

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Ogni scuola ha un suo programma che caratterizza l’apprendimento degli alunni. Esso, in pratica, include l’operato di una scuola e, seppur nella sua flessibilità, richiede un’elaborazione completa e dettagliata, prima della rispettiva realizzazione.

Accanto ai programmi, ora chiamati Indicazioni nazionali per il curricolo delle istituzioni scolastiche, è stata anche istituita la programmazione che rappresenta la possibilità di adeguare gli stessi alle necessità delle singole istituzioni scolastiche.

La programmazione, pertanto, risulta indispensabile e costituisce una forma di elaborazione di contenuti e metodi didattici che spetta ai docenti quali, appunto, soggetti protagonisti della vita scolastica.

PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA: IN COSA CONSISTE?

La programmazione educativa, in particolar modo nella scuola dell’infanzia, viene a basarsi sul principio della collegialità. Essa deve tenere conto delle singole variabili esistenti nell’ambiente scolastico ed extrascolastico riguardanti strutture, personale docente e non docente, mezzi, strumenti e possibilità concrete di utilizzo.

Il docente, infatti, programmando in forma collegiale la sua attività educativa e didattica, mediante il confronto critico con le idee dei colleghi, può acquisire più facilmente la conoscenza dell’alunno (in particolare il bambino) nella sua complessità.

Dai programmi si è così passati alla programmazione: dai contenuti a base di nozioni e precetti si è passati alle Indicazioni per il curricolo, alle proposte. Ad oggi è impossibile stabilire un programma di argomenti e scadenze uguali per tutti, essendo invece richiesto un progetto educativo che prevede finalità pedagogiche con attinenti itinerari didattici e sempre rispondenti alle esigenze ed alle capacità degli allievi, in modo particolare dei bambini.

Che cosa richiede al docente la programmazione?

Agli educatori si richiede una precisa capacità organizzativa, imponendo loro allo stesso tempo la capacità di predisporre il rispettivo lavoro tenendo presente le condizioni e le possibilità di apprendimento, così come le situazioni particolari e le realtà, sia di gruppo che singole, dei bambini-alunni.

I docenti nel formulare un piano programmatico di lavoro scolastico devono, quindi, sempre tenere presente il bambino, dal punto di vista psicopedagogico e dell’ambiente organizzativo per lui predisposto.

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA: IN COSA CONSISTE?

Si tratta della carta programmatica preparata dei docenti di una sezione o di un ristretto gruppo di sezioni che qualifica esplicitamente le esperienze di natura socio-affettiva e cognitivo-creativa che impegna le capacità strettamente didattiche ed organizzative degli insegnanti stessi nel contesto sia sezionale che intersezionale.

In particolare per la scuola dell’infanzia, secondo le indicazioni nazionali per il curricolo, la programmazione didattica deve includere i seguenti elementi di base:

1) analisi della situazione di base;

2) definizione degli obiettivi;

3) individuazione e scelte dei contenuti;

5) individuazione delle procedure;

6) verifica e valutazione degli obiettivi scelti e perseguiti.

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PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE: IN COSA CONSISTE?

Le Indicazioni nazionali per il curricolo rappresentano il quadro di riferimento delle scelte affidate alla progettazione delle scuole. Il “curricolo” è, infatti, l’aspetto essenziale del Piano dell’offerta formativa che viene predisposto dal dirigente scolastico e dai docenti nel rispetto dei parametri posti dalle stesse Indicazioni per il curricolo, essendo poi la sua elaborazione il terreno in cui misurare concretamente le capacità progettuali di ogni scuola.

Il curricolo, in pratica, organizza e descrive l’intero percorso formativo che uno studente compie, dalla scuola dell’infanzia a quella secondaria di II grado nel quale si intrecciano i processi cognitivi e quelli relazionali.

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