Marvin Minsky: salutaci Alan, Blaise e Charles

Redazione 27/01/16
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Possiamo replicare il nostro cervello? Marvin Minsky pensava di sì. Ed io sono convinto che un giorno non solo lo replicheremo ma potremo anche potenziarlo. Se pensiamo che Nikola Tesla a fine ‘800 parlava di reti e di comunicazione in tempo reale in tutto il mondo, parlava di wi-fi e di trasmissione di energia, ritenere che un giorno – come Martin Minsky (che purtroppo ci lascia) faceva – sarà possibile replicare il cervello umano non fa meraviglia.

Chi era Marvin Minsky? Un altro dei tanti papà di internet (ha collaborato per Arpanet per l’esattezza), eclettico, inventore, musicista, idealista, visionario, informatico esperto d’Intelligenza Artificiale.
Già lo vedo, lassù nella Nuvola (si chiama così il paradiso degli informatici) a fare comunella insieme ad Alan Turing, Pascal e Babbage! I quattro moschettieri a parlare di come i droidi invaderanno il pianeta facendo la fortuna di un qualche emulo di Steve (Jobs per intenderci), che naturalmente viene appositamente escluso dal quartetto perchè ritenuto alla stregua del Cardinale Richelieu.

Non mi occupo d’Intelligenza Artificiale, ma sono un appassionato del “cervello umano” e leggo tutto ciò che mi capita sull’argomento. Per questo affermo che dopotutto anche il nostro cervello, strumento formidabile e dotato di anima propria, si comporta spesso come un elaboratore (parola vetusta che sta a significare computer).

Credo fermamente che un giorno ad aiutarci ci saranno delle macchine pensanti. Di fatto anche noi fin da piccoli ci nutriamo di programmi: il programma mamma, il programma papà, il programma amici, ecc. In base a come veniamo programmati poi agiamo accompagnati dalle nostre emozioni, che a loro volta si nutrono di programmi e di ricordi. Vedere il film ‘Inside Out’ aiuta a comprendere meglio.

Forse non tutti sono a conoscenza di questi studi, ma il comportamento umano è frutto di programmi mentali che famiglia, scuola, amici, contesto storico e sociale condizionano. Lo vediamo nella vita di tutti i giorni. Ci sono persone che fanno cose impensabili per noi, ma pensabilissime per loro. Il loro programma è diverso dal tuo, per questo ti appaiono strani.

Anche il cellulare sembrava impensabile… così un giorno avremo una qualche macchina che prenderà delle decisioni (forse più intelligenti dei nostri politici) selezionando una fra le tante opzioni. Mentre ti porteranno il caffè penseranno che senza zucchero è amaro ma che, nostante alla maggior parte delle persone piaccia con lo zucchero, tu  lo prendi amaro. Quindi lo porteranno così: nero, bollente e amaro. Decisione, per un computer, molto facile da prendere anche oggi.

Ci si chiede tuttavia se i computer potranno affezionarsi o amare, prendere decisioni e fare ragionamenti tipici della mente umana, potranno creare qualcosa?

Io credo di sì, anche perchè più studio l’uomo più credo per il 99% sia abbastanza stupido: non prendimo infatti decisioni ragionevoli, ci facciamo guidare dalle emozioni. Anche quando diciamo di ragionare di fatto non lo facciamo e le pulsioni ci  guidano. Ma cosa sono pulsioni  o emozioni se non programmi pre elaborati che abbiamo in qualche modo ereditato?

Rimane da capire come i robot potranno creare dal nulla melodie, tele, poesie, film, opere che incanteranno milioni di persone. Così come fa il nostro cervello oggi, perchè anche qui ho una mia teoria: ogni tanto ci connettiamo alla rete interna (il mondo che non vediamo) e dalla rete copiamo delle idee che trasformiao in opere (ringrazio Platone dal quale attingo a piene mani).  Così anche il nostro robot attingerà dal passato per poi inventare qualcosa di nuovo.

In questo poco spazio che mi rimane (di tempo, non di spazio fisico ovviamente) rivedo il faccione sorridente di Marvin al quale mando il mio personale saluto intonando la filastrocca di Hal (visto che fu anche consulente per ‘2001 Odissea nello spazio’)
Giro girotondo, io giro intorno al mondo. Le stelle d’argento costan cinquecento. Centocinquanta e la Luna canta, il Sole rimira la Terra che gira, giro giro tondo come il mappamondo…

Redazione

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