Toyota, con Mirai connessa a satellite aumentano le informazioni e stop ai buchi di segnale

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Tra i concept più o meno futuribili e le tante novità di prodotto del NAIAS 2016, ha destato parecchia curiosità allo stand Toyota un prototipo di Mirai con la scritta Kymeta Connected. Si tratta di un veicolo sperimentale in grado di scambiare con l’esterno un grande quantitativo di informazioni tramite la rete satellitare, grazie a innovative antenne piatte annegate nel tetto, realizzate in metamateriali. Questa soluzione potrebbe risolvere anche il problema dei ”buchi” nella copertura del segnale.

Per costruire questo concept ”connesso”, la Casa giapponese ha utilizzato come base la più avanzata delle sue vetture in produzione, la fuel cell Mirai con motore elettrico e pila chimica alimentata a idrogeno. Il veicolo esposto, che presenta una fila di esagoni disegnati sulla fiancata e delle celle trasparenti della stessa forma sul tetto che fungono da antenne, è stato allestito in collaborazione con l’azienda statunitense Kymeta, specializzata nella produzione di apparati di trasmissione e ricezione in metamateriali che offrono una resa elevata e permettono uno scambio di grandi quantitativi di dati.

Sul concept le antenne hanno, appunto, una forma esagonale, sono prodotte con la tecnologia dei cristalli liquidi e sono perfettamente integrate nel tetto. Grazie alla loro presenza, il modulo di comunicazione dati di nuova generazione presente sul prototipo, che la Casa giapponese punta in futuro a installare sui veicoli di serie, è in grado di scambiare un enorme volume di dati tramite i satelliti per le comunicazioni ad alta capacità, per collegarsi ai quali normalmente serve una parabola.

Il concept esposto a Detroit è la prima realizzazione concreta della partnership avviata tra Toyota e Kymeta nel settembre del 2013, in cui oltre alla fornitura di alcuni veicoli il gruppo nipponico ha investito cinque milioni di dollari (circa 4,61 milioni di euro). Nella mobilità connessa del futuro le macchine invieranno e riceveranno un enorme quantitativo di informazioni e comunicheranno sia con le infrastrutture sia con gli altri veicoli. In questo contesto le antenne satellitari in metamateriali potrebbero risolvere il problema della trasmissione di importanti quantitativi di dati e dei ”buchi” nella copertura del segnale, assicurando così la completa e continua connessione del veicolo, anche in relazione a possibili situazioni di emergenza.

da: ilmessaggero.it

Redazione MotoriOggi

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