Canone Rai nella bolletta Enel: ecco le risposte a tutte le vostre domande

Redazione 26/11/15
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Attraverso il nuovo sistema di pagamento del canone Rai, o come sarebbe più corretto dire dell’imposta sul possesso dell’apparecchio televisivo, attraverso la bolletta della luce sono sempre più numerosi i punti interrogativi che si aprono sul tema.

In attesa, infatti, che il decreto attuativo possa chiarire ogni dubbio la nostra redazione ha provato a fare il punto della situazione cercando di dare risposta ai quesiti che più frequentemente sono stati sollevati sull’argomento canone.

Tra questi, numerosissime sono le domande che fanno riferimento alle modalità e agli obblighi di pagamento per chi ha doppia casa e doppia residenza, altrettante quelle inerenti la situazione di chi ha intestato la bolletta della luce ad un altro parente. Ancora, ci si chiede cosa si deve fare nel caso in cui il contratto della luce sia intestato ad altro soggetto o in caso di suggellamento e fac simile.

Vediamo le questioni più nel dettaglio.

1) Il caso di contribuenti che possiedono due case, con quindi due bollette della luce, implica il pagamento di due canoni?

La nuova norma stabilisce che il canone Rai debba essere addebitato soltanto sulla fornitura di energia elettrica attinente all’abitazione di residenza. Sono pertanto escluse tutte le utenze relative ad altri immobili. Qualora, quindi, tornando al caso riportato, entrambe le case risultino intestate al medesimo soggetto, soltanto una delle due bollette Enel riporterà la maggiorazione del canone.

2) Il caso di contratto della luce intestato al coniuge (ad esempio la moglie) con il canone Rai pagato invece dall’altro coniuge (ad esempio il marito) implica due richieste di pagamento?

La norma stabilisce che il canone Rai debba essere versato una sola volta per nucleo familiare, fatta eccezione per le situazioni in cui entrambi i coniugi abbiano residenze diverse presupponendo quest’ultimo caso il pagamento di due canoni separati.

3) Il caso di immobili privi di televisione, dove tuttavia si paga regolarmente la bolletta della luce, implica ugualmente il pagamento del canone Rai?

In tal caso si deve inviare all’Agenzia delle Entrate di Torino (per raccomandata a.r.) una specifica autocertificazione sostitutiva contenente la dichiarazione che l’immobile risulta privo di qualsiasi apparecchio tv e che quindi il canone non risulta dovuto.

4) Il caso di intestazione del canone della luce a un parente cosa implica per il soggetto che deve pagare il canone Rai?

Se il parente possedesse una residenza diversa risulterebbe intestatario di due contratti della luce e soltanto in uno dei due, esattamente in quello relativo all’utenza domestica di residenza, vedrebbe recapitarsi la maggiorazione. Attenzione, però, perché questa fattispecie implica l’ipotesi di evasione fiscale a carico del soggetto che ha intestato il contratto della luce al parente che, quindi, sarebbe comunque tenuto a versare il canone tramite normale bollettino.

5) Il caso di pagamento della bolletta della luce ma non degli importi del canone Rai che cosa implica?

In questo caso l’erogazione della luce non può venire interrotta dalla società elettrica che potrà tuttavia segnalare la situazione alle Entrate. Se dai controlli dell’Agenzia dovesse poi risultare il mancato pagamento del tributo scatterà automaticamente una sanzione che supera di 5 volte l’importo dovuto per il canone Rai. Qualora anche la sanzione non dovesse essere pagata, l’importo viene iscritto a ruolo e la cartella di Equitalia viene notificata.

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5) Il caso del mancato pagamento della cartella di Equitalia per il canone Rai cosa implica?

In tal caso Equitalia ha diritto di far partire la riscossione forzata mediante le procedure cautelari (fermo auto) e consecutivo pignoramento (stipendio, conto corrente, pensione).

6) Il caso dell’inquilino: il pagamento del canone spetta a quest’ultimo o al padrone di casa?

Secondo la norma il canone Rai deve essere pagato dal soggetto possessore della televisione. Se anche la televisione, dunque, fosse stata acquistata dal padrone di casa, spetta comunque all’inquilino versare l’imposta per il possesso della tv. Attenzione, però, perché nel caso in cui la bolletta della luce dovesse essere ancora intestata al padrone di casa, il canone non deve figurare in bolletta in quanto non è un immobile di sua residenza, bensì di quella del conduttore. In caso di errore, cioè se il canone dovesse comunque risultare addebitato al locatore, quest’ultimo potrà inoltrare richiesta di sgravio mostrando il certificato di residenza, il contratto di affitto e se necessario anche le ricevute del canone già pagato per l’abitazione principale.

7) Il caso del condominio che cosa implica per il pagamento del canone per la bolletta della luce?

In tal caso, si precisa che sono soltanto le utenze della luce ad uso domestico ed essere oggetto della maggiorazione del canone Rai. L’utenza condominiale è quindi esclusa. Qualora, però, il condominio dovesse possedere un apparecchio tv (come la stanza del portiere), il canone dovrà comunque essere pagato con il tradizionale bollettino postale.

8) Il caso di possesso dell’apparecchio tv con pregressa richiesta di suggellamento e disdetta che cosa implica ai fini del pagamento del canone?

Nel caso in cui la compagnia elettrica dovesse lo stesso addebitare il canone Rai nella prima fattura, nonostante la richiesta di suggellamento e disdetta, si dovrà comunicare l’avvenuto suggellamento esibendo la relativa documentazione.

9) Il caso di suggellamento cosa implica per il canone Rai, è sempre possibile?

La procedura di suggellamento, che avviene inviando l’autocertificazione all’Agenzia delle Entrate, consente di liberarsi dall’obbligo di pagamento del canone Rai. Chi lo ha già fatto, quindi, non dovrà più pagare l’imposta  neanche mediante la bolletta. In caso di erroneo addebito la bolletta potrà essere decurtata, comunicandolo alla Compagnia elettrica e all’Agenzia delle Entrate di Torino con apposita comunicazione e relativa documentazione.

10) Il caso di pagamento del canone già effettuato con tradizionale bollettino cosa implica?

In tal caso, basterà una comunicazione alla società elettrica e, per presa conoscenza, all’Agenzia delle Entrate di Torino trasmettendo la prova del bollettino postale.

11) Il caso delle tv in streaming, chi guarda solo queste deve comunque pagare il canone Rai?

In questo caso è la stessa Rai che ha spiegato come le utenze domestiche non debbano pagare il canone per il possesso di computer, tablet e cellulari.

12) Il caso di convivenza con un soggetto anziano di almeno 75 anni con un reddito basso implica il mancato pagamento del canone?

La risposta è negativa dal momento che in tali casi, affinché possa escludersi il versamento del canone, il soggetto anziano (che non deve avere un reddito proprio mensile superiore a 516,46 euro per 13 mensilità) non deve convivere con altre persone titolari di un proprio reddito, fatta eccezione per il coniuge.

13) Il caso di convivenze tra studenti universitari con un unico televisore cosa implica per il soggetto che deve pagare il canone Rai?

In questo caso, sono tutti i soggetti (studenti universitari) a dover pagare il canone in quanto l’imposta è dovuta per il possesso e non per la titolarità dell’apparecchio televisivo. E in questo caso il possesso è di tutti gli studenti conviventi, usufruendone cumulativamente e non facendo parte del medesimo nucleo familiare. Per le modalità di pagamento: il soggetto che ha intestato il contratto della luce dovrà versare in questo modo, mentre gli altri dovranno farlo tramite bollettino postale.

14) Il caso della prescrizione che cosa implica per il canone Rai e dopo quanto tempo questo si prescrive?

Il tempo di prescrizione per il canone è di 10 anni. Ne deriva che nel prossimo anno lo Stato potrà pretendere il pagamento dei canoni fino all’anno 2006, non comprendendo invece quelli precedenti. Il termine, si ricorda, decorre dalla fine di gennaio dell’anno in cui va corrisposto il canone.

15) Il caso del pagamento rateale come si svolge e cosa implica per il canone Rai?

Seguendo l’ultimo testo della legge di Stabilità 2016, approvato venerdì scorso dal Senato, l’importo sarà suddiviso in 10 mensilità da 10 euro l’una, pari a 5 bollette bimestrali: equivalenti a 20 euro a bolletta. Visti i tempi tecnici molto probabilmente gli addebiti non arriveranno prima di luglio 2016. Per il prossimo anno l’importo è di 100 euro, mentre per il 2017 e il 2018 sale tornando a 113.25 euro.

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