Rumori molesti: come trovare un accordo tra le parti

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Quella dei rumori molesti è di certo una delle questioni maggiormente oggetto di scontro tra vicini di casa e, soprattutto, tra le attività commerciali e gli abitanti degli edifici sui quali esse si trovano o degli edifici vicini. 

Le tutele apprestate dal nostro ordinamento a tal fine sono molteplici e variegate (leggi: “Rumori molesti e schiamazzi notturni ecco come ci si può tutelare”), ma non sempre quella di ricorrere alle vie legali è la strada più agevole. Anzi: molto spesso, con semplici e poco dispendiosi accorgimenti, è possibile raggiungere un compromesso che renda serene le parti in contrasto.

Dei sopralluoghi con dei tecnici possono essere sovente risolutivi e dimostrare che il superamento del problema non è poi così arduo, se vi è disponibilità delle parti.

Frequentemente, ad esempio, il propagarsi dei rumori è assecondato dal luogo in cui gli apparecchi rumorosi sono posti. Si pensi al caso dei condizionatori: talvolta basta spostarli dalla parete sulla quale sono ancorati, e che può fungere da risonanza, e sistemarli al pavimento, magari ammortizzando anche le vibrazioni distanziandoli con dei cuscinetti.

E’ solo un esempio, semplice, che permette però di comprendere come le strade da percorrere per giungere a una composizione bonaria dei contrasti siano molteplici e agevoli.

Il tetto sonoro

Un mezzo che merita di essere segnalato, in quanto può aiutare a risolvere i contrasti più diffusi in materia di immissioni rumorose, ovverosia quelli che coinvolgono i locali che, come le discoteche, diffondono musica, è il cd. tetto sonoro.

Con tale termine, in particolare, si intende quella installazione degli impianti audio che viene montata sui soffitti dei locali, invece che alle pareti come di norma avviene.

I pannelli e gli altoparlanti utilizzati per tale installazione, in sostanza, diffondono la musica da sopra a sotto, concentrandola nei luoghi in cui essa serve.

Più ci si allontana dal luogo sottostante la diffusione, più il volume si abbasserà, peraltro in maniera assai rilevante.

Basti pensare che già solo uscendo dall’area di proiezione dell’impianto e ponendosi appena fuori dal “cono musicale” la potenza del suono si abbassa di 10 decibel.

I requisiti acustici delle abitazioni

In ogni caso occorre sottolineare che tutte le abitazioni che vengono costruite o ristrutturate sono assoggettate al rispetto di determinati requisiti acustici, che impongono anche a chi subisce i rumori molesti di porre in essere determinate accortezze per tutelare la propria tranquillità

Il riferimento principale va al d.p.c.m. del 5 dicembre 1997, che indica cinque parametri da rispettare affinché l’isolamento acustico sia accettabile.

In particolare, per le facciate l’isolamento deve essere di almeno 40 decibel, per i muri tra appartamenti e le solette per via aerea deve essere di almeno 50 decibel, per il calpestio il limite massimo di rumore è di 63 decibel, per gli impianti continui (come ad esempio i condizionatori) di 25 decibel A e per gli impianti discontinui (come ad esempio gli ascensori) di 35 decibel A.

Questi limiti non obbligano alla stesura di relazioni previsionali né al compimento di prove acustiche, ma devono solo essere rispettati in opera.

Occorre in ogni caso sottolineare che si tratta di una disciplina che non può di certo essere definita al passo con i tempi e che non tiene conto delle numerose evoluzioni sia sociali che normative che sono intercorse in quasi un ventennio dalla sua emanazione.

Da ciò deriva, tra l’altro, il riferimento, per la misurazione, a norme non più in vigore.

A tal proposito è opportuno sottolineare, più in generale, che le modalità con le quali effettuare le misurazioni fonometriche non sono di agevole interpretazione. Gli stessi tecnici si riferiscono spesso alle norme più recenti, considerate come lo stato dell’arte da rispettare in materia.

In ogni caso capire quali siano le sorgenti di rumore da utilizzare per la misurazione o gli esatti punti di rilievo fa parte di un patrimonio tecnico che rende imprescindibile, per chi ne abbia interesse, avvalersi dell’ausilio di esperti.

Il certificato acustico di progetto e le classi di isolamento acustico

Oltre al d.p.c.m. del 1997, è interessante segnalare la sussistenza della norma UNI 11367 che impone, per i nuovi fabbricati, il rilascio di un certificato acustico di progetto e, per i fabbricati esistenti, l’indicazione della classe di isolamento acustico delle abitazioni in caso di compravendita o controversia.

Le classi disponibili sono quattro: quella con il numero uno è la più silenziosa mentre quella con il numero quattro la più rumorosa
Fonte: www.StudioCataldi.it

Redazione MotoriOggi

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