Quota 96: addio pensione per 2.500 lavoratori della scuola

Redazione 22/10/15
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Nessuna possibilità di prepensionamento per i lavoratori della cosiddetta Quota 96. Semaforo rosso, infatti, per le proposte inserite nell’articolo 1 del testo unificato della Settima salvaguardia elaborato dalla Commissione Lavoro della Camera il 1° ottobre scorso. Palazzo Chigi ha così respinto ogni possibilità di uscire dal lavoro per i 2.500 lavoratori della scuola, tra insegnanti e personale ATA, che sono in possesso dei requisiti per accedere alla pensione (60 anni e 36 anni di contributi o viceversa 61 anni e 35 di contributi entro la fine dell’anno scolastico 2011/2012).

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Il testo della legge di Stabilità (VAI AL TESTO), presentato la scorsa settimana dall’Esecutivo  e che ancora attende il via libera del Quirinale per la trasmissione al Senato, lascia fuori i Quota 96 della scuola. Salvo riconsiderazioni dell’ultimo minuto, quindi, anche per il prossimo anno scolastico non ci sarà il tanto auspicato, in particolar modo dal Ministro Marianna Madia, ricambio generazionale.

A partire dal 2016, inoltre, i requisiti per andare in pensione diventeranno più elevati grazie all’adeguamento alla stima di vita che prevede 4 mesi in più. Dal prossimo anno, dunque, saranno richiesti 66 anni e 7 mesi di età per raggiungere la pensione di vecchiaia, o viceversa 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini, indipendentemente dall’età anagrafica.

Per coloro i quali matureranno i suddetti  requisiti entro la data del 31 dicembre 2016 si aprirà la prospettiva dell’accesso alla pensione dal 1° settembre 2016, dal momento che per questo scomparto l’uscita corrisponde all’inizio del nuovo anno scolastico. Per lo stesso scomparto, tuttavia, si prospetta una novità: si tratta della proroga a tutto il 2015 della cosiddetta Opzione donna stabilita dalla nuova manovra di Stabilità 2016.

Le docenti che possiedono 57 anni e 3 mesi di età e maturano 35 anni di servizio entro il 31 dicembre 2015 (non 2016) avranno quindi la possibilità anche quest’anno di uscire dal lavoro il prossimo 1° settembre con un assegno calcolato interamente con il sistema contributivo. Un’altra novità riguarda invece il pensionamento anticipato per i lavoratori che nel 2011 recavano assistenza a soggetti disabili, che la legge di Stabilità intende prorogare. L’intenzione dell’Esecutivo, tuttavia, pare quella di rimettere mano all’operazione limitandola solo ai genitori che nel 2011 utilizzavano il congedo per i figli disabili gravi.

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