Esodati e Quota 96: ecco perché è necessaria la 7° salvaguardia

Redazione 21/10/15
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In una interrogazione a risposta immediata in Commissione (5-06667), depositata i giorni scorsi al Miur dai deputati Sel Pannarale, Scotto e Giordano, si chiede di precisare il numero dei lavoratori cosiddetti Quota 96 (CLICCA QUI PER APPROFONDIRE) della scuola affinché venga risolto definitivamente il problema.

Si legge nell’interrogazione: “L’aberrante questione dei cosiddetti quota 96 colpisce dal 2011 migliaia di lavoratori del comparto scolastico, a causa di una delle numerose storture contenute nella Legge Fornero che non ha consentito a tali lavoratori, che pure avevano maturato i requisiti (61 anni di età e 35 di contributi o 60 anni di età e 36 di contributi) di accedere al trattamento pensionistico, rimanendo ingiustamente bloccati in servizio”.

La Riforma Fornero, uscita nel mese di dicembre 2011 e dunque a metà dell’anno scolastico, sui lavoratori della scuola ha innescato un effetto retroattivo che di fatto ha bloccato la validità dei requisiti di cui erano in possesso nell’anno 2011-2012, causando iniquità di trattamento tra i lavoratori possessori dei medesimi diritti al pensionamento.

Come evidenziato dai tre deputati Sel: “In tal modo, il personale della scuola in questione si è trovato nella condizione di poter accedere al pensionamento solamente 4 anni dopo l’emanazione della Legge. Numerosissime iniziative parlamentari sono state proposte nel corso di questi anni, molte delle quali, approvate, impegnavano i Governi a risolvere la condizione dei Quota 96”.

Quello che lamentano i parlamentari, è la mancanza, ancora oggi, del numero esatto dei lavoratori cosiddetti Quota 96. Con l’approvazione dell’emendamento 1.1, a firma dell’onorevole Ciprini, per il quale i deputati Sel hanno votato favorevolmente, in sede di discussione della proposta di legge “Modifiche alla disciplina dei requisiti per la fruizione delle deroghe riguardanti l’accesso al pensionamento e la decorrenza delle prestazioni pensionistiche” (conosciuta come Settima salvaguardia) si sono fatti notevoli passi avanti, sottolineano i parlamentari, per una risoluzione della questione.

Sulla base dei dati acquisiti dall’Inps, tale operazione mira a ridurre la platea dei lavoratori Quota 96 che hanno diritto ad accedere alla pensione facendoli slittare da 4mila a 2.500, al di sotto delle 3mila unità stimate sino ad oggi sia dal Ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione, Marianna Madia, che dal Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, e così contraendo notevolmente anche gli oneri correlati.

Per i parlamentari Sel “non è accettabile che anche un solo lavoratore identificato come Quota 96 sia escluso da questa tutela” delineandosi quindi l’esigenza, sempre più pressante, di quantificare con precisione il numero dei lavoratori coinvolti “ingiustamente penalizzati da una normativa approssimativa come quella della suddetta Legge Fornero”.

Redazione

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