Legge di Stabilità 2016, flessibilità part-time, Tasi, Ires: tutti gli interventi

Redazione 15/10/15
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Abolizione della Tasi, nuove misure contro la povertà, riduzioni dell’Ires, sforbiciata della decontribuzione per le nuove assunzioni stabili, parziale flessibilità in uscita con la previsione del part-time. Queste ed altre le misure previste nella manovra di Stabilità 2016, oggi all’ultimo round.

Avrà inizio alle 12:30 la discussione in Consiglio dei Ministri sulla definizione della legge su cui troveranno fondamento il bilancio e l’assetto economico del Paese per il prossimo anno e, almeno in parte, anche per quelli successivi. L’iter prevede poi che il testo passi all’esame prima del Parlamento italiano e successivamente dei tecnici di Bruxelles, anch’essi chiamati a dare il loro assenso.

Il provvedimento, complessivamente, ha un valore compreso tra i 27 e i 30 miliardi, a seconda che la richiesta rivolta dal Governo ai tecnici di Bruxelles di poter utilizzare lo 0,2% di deficit in più per la clausola migranti, venga accettata o meno.  La manovra di Stabilità qualora la richiesta italiana dovesse essere accolta raggiungerebbe il 2,4, al momento comunque rimane dentro il vincolo imposto dalla Ue, pari al 2,2.

Le principali tematiche sui cui interverrà la manovra, come confermato da Palazzo Chigi, sono quattro:

1)  la cosiddetta “Italia forte” che comprende, tra le altre misure: la cancellazione della tassa sulla prima casa, l’Imu agricola e la tassa sugli imbullonati; la previsione dei super-ammortamenti per gli investimenti delle imprese al 140%; l’abbassamento delle tasse per le imprese; la facoltà dei Comuni di spendere l’avanzo di amministrazione e i soldi in cassa per i lavori già conclusi.

2) La cosiddetta “Italia semplice” comprensiva, tra le altre misure, di: innalzamento del tetto massimo per l’uso del contante a 3mila euro (LEGGI ANCHE: Legge di Stabilità: il tetto del contante si alza da mille a 3mila euro); lotta all’evasione grazie a fatturazione elettronica e strumenti telematici; contrasto all’evasione sul canone Rai; Partite Iva e facilitazioni per il lavoro autonomo.

3) La cosiddetta “Italia giusta” contenente: la lotta alla povertà infantile; le tutele per la disabilità; l’innalzamento no tax area per la platea dei pensionati.

4) La cosiddetta “Italia orgogliosa” tra cui: la previsione di 500 docenti universitari in tutta Italia per i rispettivi meriti; la leva di archeologi e giovani diplomatici; il Piano straordinario per la ricerca con 1000 nuovi ricercatori.

I principali argomenti del testo che si sta delineando riguardano, come anticipato:

LEGGI ANCHE: Legge di Stabilità 2016: Tasi, Ires, Isee, bonus 80 euro, cosa c’è da sapere

a) le pensioni: nonostante le pressioni e le richieste da opposizioni e parti sociali non sarà inserita in Stabilità nessuna misura strutturale di flessibilità in uscita, a modifica della riforma Fornero. Tuttavia il premier Renzi ha assicurato che il rinvio sarà soltanto una questione di tempo, il Governo tornerà presto al lavoro sulla questione del prepensionamento (LEGGI ANCHE: Pensioni: ultime novità su salvaguardia esodati, opzione donna, flessibilità).

Una forma parziale di flessibilità, secondo quanto riportato dall’Adnkronos alla vigilia del Consiglio dei Ministri, potrebbe comunque trovare posto nella manovra attraverso la previsione di un part-time per i lavoratori che dal 2016 a fine 2018 maturano i requisiti per la pensione sulla base della Legge Fornero. In tal modo si consentirebbe al lavoratore, in virtù di accordi individuali, di poter scegliere il lavoro part-time al 60-40%, dietro il pagamento da parte del datore di lavoro dei contributi netti che avrebbe diversamente versato all’Inps. Il lavoratore, quando potrà uscire definitivamente dal lavoro, avrebbe così i contributi figurativi e non si vedrebbe ridurre la propria pensione. Altri 2,5 miliardi poi dovrebbero scortare la manovra per finanziare per finanziare la proroga dell’Opzione donna (LEGGI ANCHE: Riforma Pensioni, Stabilità 2016: no alla flessibilità, cosa si prevede?).

b) Le imprese: a sostegno della ripresa economica, e dunque delle imprese, si prevedono il taglio dell’Ires; l’estensione degli ammortamenti per gli imprenditori che investono in macchinari nuovi; il consolidamento del credito d’imposta per chi punta ed investe sulla ricerca; il rinnovo del salario di produttività e infine nuove politiche rivolte al welfare aziendale. Si parla anche di un’eventuale taglio per la decontribuzione per le aziende che assumono nuovi dipendenti stabili (LEGGI ANCHE: Cassa integrazione straordinaria: nuovi costi per imprese e nuovi requisiti, quali?). Riguardo alle Partite Iva, si prevede invece un aggiustamento sul regime dei minimi con una possibile modifica che, per potervi accedere, alzi le soglie di fatturato.

c) Le tasse e cittadini: si profila l’annunciata abolizione della Tasi su tutte le abitazioni principali, oltre a quella dell’Imu agricola e sui macchinari imbullonati. Il bonus da 80 euro, poi, sembra possa tramutarsi in una riduzione del cuneo fiscale, sotto forma di deduzione. Sul versante del contrasto alla povertà si parla di una nuova social card che dovrebbe assicurare bonus fino a 400 euro per le famiglie povere.

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