Verifiche fiscali: associazioni sportive dilettantistiche e società sponsor

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Il testo intende valorizzare un’impostazione metodologica simmetrica, cercando di delineare, parallelamente alle verifiche fiscali effettuate dagli Uffici finanziari, le possibili strategie difensive, sia per l’associazione sportiva dilettantistica-sponsee, sia per la società sponsor.

In primis la finalità che si intende perseguire è di fornire al professionista – che si appresta a predisporre ricorso-reclamo – una serie di guidelines, abbozzando -degli schemi difensivi sulla scorta dei rilievi “classici”, su cui sono incardinati numerosi provvedimenti impositivi: dalla presunzione di commercialità, con conseguente disconoscimento dei benefici fiscali, normativamente previsti per gli enti non commerciali, qualora l’ASD realizzi di fatto un’organizzazione imprenditoriale, proiettata al mercato, ai sospetti sull’effettività delle sponsorizzazioni, considerata la possibile tassazione forfetaria cui può aver accesso l’ASD-sponsee, ex lege 398/1991.

In molti casi, l’emissione delle fatture, afferenti la sponsorizzazione, pur essendo i documenti formalmente corretti e la sottostante attività, oggettivamente espletata, vengono ripresi dai Funzionari verificatori, in capo allo sponsor, soggetto utilizzatore-impresa, ricorrendo alla categoria giuridica dell’antieconomicità, in quanto non sussiste una regola per determinare un corrispettivo per tali servizi, per natura “evanescenti”.

Le molteplici controversie originate da tali circostanze hanno così imposto, per motivi di ordine sistematico, di affrontare l’argomento con un chiaro taglio di operatività, suggerendo cioè la più opportuna attività difensiva, sia per le ASD, che per le società sponsor, accompagnando le indicazioni strategiche con modelli dei ricorsi da proporre, replicati in formato editabile e personalizzabile sul cd rom, allegato al volume, che contiene anche la giurisprudenza, la prassi e le specifiche norme richiamate nel testo.

Tale approccio di difesa ex post, successivo all’attività di accertamento, seppur suggestivo, per la complessità della materia, non sarebbe comunque soddisfacente, perché, a nostro avviso, indipendentemente dal concretizzarsi di una verifica fiscale, il professionista (ma anche più opportunamente l’organo amministrativo) dovrebbero conoscere i livelli di rischiosità fiscale, connaturati al comportamento tenuto, per i pesanti riverberi che potrebbero innescare, anche sotto il profilo soggettivo. Si è così voluto proporre nel testo, in un’ottica di due diligence, una matrice di rischiosità semplificata per consentire una valutazione, già ex ante, prima dell’avvio di una eventuale verifica fiscale, delle possibili contestazioni che da quest’ultima potrebbero derivare sia all’ASD, sia all’impresa sponsor.

L’edizione tiene conto altresì del recentissimo Decreto Legislativo 5 agosto 2015, n. 128, che ha introdotto nuove disposizioni sulla certezza del diritto nei rapporti tra fisco e contribuente, in attuazione della c.d. Delega fiscale (Legge 11 marzo 2014, n. 23), specificatamente in tema di abuso del diritto o elusione fiscale e del raddoppio dei termini per l’accertamento.

Piero Bertolaso

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