F.1, Monza 2015: curiosità dal GP d’Italia

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Mariangela, la storia è lei

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C’è un lato nascosto dell’autodromo di Monza che però fa capire quanto sia importante conservare questo impianto nel circo iridato.

E’ nascosto in un negozietto dietro alla palazzina box ed è conosciuto soltanto col nome: da Mariangela. A dire il vero si chiama Competition Market e da anni, oltre 40, vende caschi, tute guanti e tutto quello che serve a chi corre.
Anno dopo anno, le ante degli armadietti sono stati firmati dai piloti che hanno calcato la pista. Un po’ per tradizione un po’ per scaramanzia, alla fine è saltato fuori un vero e proprio archivio internazionale, unico nel suo genere con gli autografi di tutti i più grandi piloti e no.

Da Senna a Peterson, da Fittipaldi a Ickx e Schumacher, Gilles e Jacques Villeneuve, un vero e proprio archivio storico che rende Monza unica nel suo genere, al punto che il solito ricco americano voleva comprare tutta la collezione. Niente da fare, Mariangela ha tenuto duro e se per caso andate a visitare il negozio, è facile trovare personaggi importanti di oggi e di ieri raccontare pezzi di storia della F.1.

Luigi Vignando
Gigi Vignando è speaker di Monza dal 1984

Gigi Vignando, the voice of Monza

Quando nel 1984 cominciò a urlare nei microfoni delle gare di F. Monza, Gigi Vignando era solo un appassionato di motori, impiegato alla SIP, che durante i week end sfogava la sua passione. Sono passati gli anni, la sua voce è diventata unica e inconfondibile colonna sonora delle gare monzesi e sarebbe da annoverare nel guinnes dei primati quella volta che per annunciare una pole position di Schumacher accompagnò la Ferrari del tedesco dal traguardo fino alla prima di Lesmo con la ola del pubblico.

Mitico e indimenticabile. Oggi, oltre 30 anni dopo, è ancora la voce di Monza, un timbro unico che ha costretto gli organizzatori a modificare i volumi e le direzioni degli altoparlanti per non disturbare le case vicine! E’ un altro pezzo di Monza che la rende unica.

matteo bonciani
Matteo Bonciani è dal 2011 a capo del reparto comunicazione della Formula 1 per la FIA

FIA e FOM, quando gli italiani fan la differenza

Non lo sanno in molti ma ci sono due italiani al vertice di due organizzazioni importanti per la F.1. La FIA, che nel comparto della comunicazione ha come responsabile Matteo Bonciani, 45 anni, toscano segno dei gemelli, un passato alla Ferrari come comunicazione e poi a gestire i rapporti con la stampa internazionale. Sempre pronto alla battuta, simpatico e allegro, conosce tutti i giornalisti, risolve i problemi di connessione, pass, parcheggi, e informazioni varie. Vive a Parigi e la sua Toscana gli manca, ma ha trovato il modo di non sentirne la mancanza visto che viaggia praticamente tutte le settimane.
Un altro italiano che riveste un ruolo importantissimo è Pasquale Lattuneddu, responsabile della FOM per l’organizzazione del paddock, i pass e tutto il resto. E’ considerato il sindaco della cittadella F.1, con i motor home disposti in un certo ordine, ogni cosa a suo posto e ogni posto per ogni cosa. Arrivò alla corte di Bernie Ecclestone alla fine degli anni 80, 1989 per la precisione. Il ragazzo sembrava il sosia di Nelson Piquet e viveva  a Londra. L’incontro casuale con Ecclestone, la passione per la F.1 e la capacità di capire al volo le intenzioni di Bernie. Dopo oltre 25 anni è ancora lì, segno che ci sa fare e sa lavorare bene nell’interesse della FOM.

pasquale lattuneddu
Pasquale Lattuneddu è il responsabile FOM per l’organizzazione del paddock

«Serve una organizzazione perfetta – disse Bernie – ma se la faccio fare a un tedesco, al primo inconveniente mi blocca tutto il paddock, ho bisogno di avere un tedesco preciso ma con l’elasticità mentale giusta e niente di meglio di un italiano». Infatti, l’elasticità mentale di Pasquale ha fatto la differenza, guardate un paddock come era anni fa e guardatelo ora. Sardo, di Tempio Pausania, Pasquale ama la sua terra cui è molto legato e al pari di Bonciani rappresenta al vertice la F.1 nel mondo.

Come dire che la vetrina più importante al mondo esiste e funziona perché ci sono due italiani che la sanno interpretare al meglio. E nel GP d’Italia è giusto ricordare anche questi ragazzi che da anni dirigono la vetrina più seguita al mondo. da automoto.it

Redazione MotoriOggi

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