Tac, risonanze, visite, esami: le novità da settembre dopo i tagli

Redazione 11/08/15
Scarica PDF Stampa
Lo spettro degli esami sanitari sempre più a pagamento e sempre più rari continua ad avvicinarsi per i cittadini, alle prese in queste ore con il periodo vacanziero.

Mentre anche la politica se la prende comoda, con un intervallo di un mese per ambo i rami del Parlamento, che riapriranno l’8 settembre, inizia a diffondersi qualche dettaglio sui provvedimenti che saranno presentati una volta che governo e aule saranno tornati nel pieno delle funzioni.

Tra gli aspetti più delicati, c’è sicuramente la sanità, oggetto, nelle ultime settimane, di un’attenzione particolare dovuta ai tagli contenuti nel decreto enti locali, il 78/2015, convertito in legge lo scorso martedì 4 agosto e ancora in attesa di pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

Come specificato in un articolo di approfondimento, con l’abbattimento dei costi sul comparto della salute, il governo intende colpire gli esami diagnostici ritenuti superflui, abbassando del 15% il monte controlli annuale al fine di ridurre le spese mediche del Ssn.

Ovviamente, individuare con esattezza gli esami che poi potrebbero rivelarsi inutili è tutt’altro paio di maniche rispetto a far quadrare i conti e, per questo, per i cittadini è già scattato l’allarme sulle cure, con i medici di base che potrebbero anche andare incontro a sanzioni qualora prescrivano accertamenti ritenuti non necessari.

Ma quali saranno questi esami oggetto della spending review?

Secondo quanto trapelato nelle ultime ore, sarebbe in preparazione un elenco di ben 180 prestazioni sanitarie oggetto delle sforbiciate del governo, al fine di riportare in cassa i famosi 2,35 miliardi di euro indicati nel decreto enti locali.

In proposito, a settembre il ministero della Salute diramerà un ulteriore provvedimento volto a indicare caratteristiche e specifiche tecniche dei controlli finiti sotto la lente, che le istituzioni non esitano a definire “inappropriate”. Si tratterebbe, anche in questo caso, di un vero e proprio decreto volto a valutare l’opportunità di certe prestazioni mediche.

E il bilancio della Fondazione Gimbe, attiva nel campo della corretta informazione medico sanitaria, è a dir poco disastroso: sarebbero state identificate 180 prestazioni, di cui 35 odontoiatriche, 53 di genetica, 9 relative a Tac e risonanza magnetica di arti e colonna, 2 di dialisi e 4 di medicina nucleare. ” La somma delle prestazioni di allergologia e di laboratorio (non differenziate) – conclude la Fondazione – dovrebbe essere pari a 77″.

In proposito, ecco quali sarebbero alcune delle novità per le categorie di esami e accertamenti più comuni a seguito del decreto sui tagli.

Odontoiatriche. Nella bozza, vengono elencati come unici beneficiari i soggetti under 14, o vulnerabili per motivi sociali o sanitari, con la piena facoltà alle Regioni di individuare le soglie di inclusione.

Colesterolo e trigliceridi. “In assenza di qualsiasi fattori di rischio (familiarità, ipertensione, obesità, diabete, cardiopatie, iperlipemie, etc) colesterolo e trigliceridi siano ripetuti ogni 5 anni”: questo specifica la bozza del decreto, senza considerare la diversità dei due parametri e le differenze di insorgenza.

Tac e risonanze magnetiche. Viene introdotto un principio di valutazione dell’appropriatezza degli esami non validato, in luogo del metodo Rand utilizzato da 20 anni da parte di tutte le società scientifiche.

Dialisi. Troppo ambigue anche in termini di dialisi le parole contenute nel decreto: “Le condizioni di erogabilità sono riservate alle metodiche dialitiche di base (domiciliari e ad assistenza limitata) che risultano appropriate solo per pazienti che non presentano complicanze da intolleranza al trattamento e/o che non necessitano di correzione metabolica intensa”.

Vaccini. Secondo quanto indicato nella bozza in stesura al ministero della salute, test allergologici e e vaccini “siano prescritti solo a seguito di visita specialistica allergologica”. Ma, avverte la Fondazione, anche in questo caso non è possibile definire l’appropriatezza in termini assoluti, poiché l’intervento è tuttora oggetto di dibattito scientifico.

VAI AL TESTO DEL DECRETO APPROVATO

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento