Riforma pensioni 2015: la Fornero cambierà, ma Boeri è cauto

Redazione 11/06/15
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Riforma pensioni, proprio quando tutte le parti sembravano concordi ad avviare un percorso di revisione del welfare in Italia, arriva il primo stop proprio da uno dei maggiori sostenitori dell’intervento sulla legge Fornero: il presidente Inps Tito Boeri.

Intervenendo alla commissione Lavoro della Camera, il numero uno dell’ente previdenziale ha messo in guardia dalle ipotesi rilanciata nei giorni scorsi dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti, il quale aveva avanzato l’idea di introdurre nella legge il principio della staffetta generazionale e dal ministro Padoan, che invece aveva parlato di pensionamento anticipato.

Si tratta di un percorso che porterebbe i lavoraori più anziani ad abbandonare gradualmente il lavoro, anche tramite lo svolgimento di attività presso enti esterni in orari part-time.

QUI TUTTE LE IPOTESI DI MODIFICA DELLA LEGGE FORNERO

Un sistema di interscambio che dovrebbe consentire ai giovani che si affacciano con molti affanni sul mercato del lavoro di trovare qualche porta un po’ più aperta, dal momento che risorse in uscita dovrebbero andare compensate, almeno in linea teorica.

Un piano che consentirebbe, insomma, di affrontare due emergenze: l’età pensionabile sempre più alta, che sta costringendo molti lavoratori a rimanere al proprio posto anche ben al di là dei 65 anni, e il problema sempre più grave della disoccupazione giovanile, ormai vicina a un drammatico 50%.

A parere del presidente Inps, però, questo piano sarebbe troppo oneroso per le casse pubbliche. E che l’allarme arrivi proprio dal vertice dell’istituto previdenziale, che nelle scorse settimane si era lanciato in promesse inusuali per il ruolo ricoperto, come la busta arancione e le modifiche alla legge già nel mese di giugno, lascia intendere come in realtà il margine di manovra sulle pensioni sia risicatissimo.

“In nome di questa filosofia abbiamo avuto un’eredita pesante per la finanza pubblica”, è la frase senza appello pronunciata da Boeri in merito all’ipotesi di Poletti.

Non va meglio per il piano sostenuto dal ministro dell’Economia Padoan, il quale si era pronunciato a favore della famosa proposta Damiano di introdurre un meccanismo di penalizzazioni a chi decide di lasciare il lavoro prima dell’età contributiva minima. Il costo dell’operazione, ha sottolineato Boeri, potrebbe superare gli 8,5 miliardi di euro.

Quota 100. Altro progetto sul tavolo della contro riforma Fornero, è quello di istituire la quota 100 per i lavoratori dipendenti, che, però, a detta di Boeri “nel punto massimo costerebbe 10,6 miliardi di euro”.

Che fare? Allora, il presidente Inps ha confermato che la riforma della legge Fornero arriverà nelal prossima legge di stabilità, ma che bisognerà fare estrema attenzione ai conti pubblici. L’Inps, in questo senso, non farà mancare le proprie proposte.

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