La tassazione di chi svolge un doppio lavoro

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Interrogativo

 DOMANDA

Spettabile redazione di LeggiOggi, sono un lavoratore dipendente che nel 2014 ha svolto due lavori part-time. Poco prima delle vacanze natalizie mi è stato detto che dovrò versare molte tasse in sede di dichiarazione dei redditi poiché non ho richiesto il conguaglio ad uno dei due datori di lavoro. A questo punto mi chiedo, come sia possibile che pur avendo due lavori, essendo questi tassati direttamente dai datori di lavoro, io debba pure pagarci le tasse!? Quanto per la precisione dovrò sborsare?

Cordialmente ringrazio (Roberto F. – Pandino – CR)

 

       Nuvola  I PUNTI A CUI RISPONDERE

 

Il lettore chiede quanto segue:

  1. Quale tassazione subiscono due redditi di lavoro dipendente percepiti da un’unica persona fisica;
  2. Quale conteggio occorre effettuare per capire l’entità dell’imposizione fiscale?

 

 

Lampadina  RISPOSTA

 

A – Circa il primo questo è da porre in evidenza quanto segue:

l’art. 1 del DPR 917/86 (denominato anche Testo Unico delle Imposte sui Redditi, TUIR, – il quale detta le regole generali per la tassazione degli Italiani, persone fisiche e società, nonché dei soggetti stranieri che producono redditi in Italia, siano essi persone fisiche e società) afferma che presupposto dell’imposta sul reddito delle persone fisiche è il possesso dei redditi in denaro o in natura rientranti nelle seguenti categorie:

  1. Redditi fondiari (derivanti dal possesso di terreni e fabbricati)
  2. Redditi di capitale (derivanti dal percepimento di interessi, utili da partecipazioni in società di capitali, rendite ecc…)
  3. Redditi di lavoro dipendente (conseguiti per lo svolgimento di uno o più lavori dipendenti o assimilati, comprese le pensioni)
  4. Redditi di lavoro autonomo (derivanti dallo svolgimento di una libera professione con P. IVA: avvocati, medici ecc..)
  5. Redditi d’impresa (derivanti dallo svolgimento di una libera professione con P. IVA, non rientranti nella categoria precedente)
  6. Redditi diversi (derivanti dallo svolgimento di qualunque altra attività che dia origine ad un reddito, fra quelli di cui sopra, ma non, di solito, svolti abitualmente).

Se una persona fisica percepisce una o più categorie dei redditi appena elencati, fatta eccezione di alcuni casi particolari, è obbligata a farli confluire nella dichiarazione dei redditi, al fine di:

  • Determinare il reddito complessivo (formato dalla somma dei redditi di cui sopra, se conseguiti dalla persona fisica),
  • Calcolare le giuste detrazioni (per semplicità li definiremo come sconti di imposta elencati esplicitamente dal citato TUIR),
  • Calcolare l’imposta dovuta (IRPEF – imposta sul reddito delle persone fisiche).

Il caso del Sig. Roberto F. è emblematico e va trattato come segue.

Nel caso in cui si effettuino due lavori di tipo dipendente, occorre subito porre una regola fondamentale:

 

Vero è che la somma dei due redditi del Sig. Roberto F. dà luogo al reddito complessivo sul quale calcolare le imposte, ma non è altrettanto vero che:ü  Le detrazioni spettanti per il reddito complessivo dato dalla somma dei due redditi sia pari alla somma delle detrazioni di cui ha beneficiato per ciascuna posizione lavorativa,

ü  la somma delle trattenute operate dai due datori di lavoro corrisponda alle imposte totali che il Sig. Roberto F. sarà chiamato a pagare in dichiarazione.

La “colpa” è da attribuire alle detrazioni per lavoro dipendente e per famigliari a carico.

 

Come funzionano le detrazioniLe detrazioni funzionano come segue: esse consistono in sconti di imposta automatici e stabiliti per legge secondo la seguente regola:

reddito complessivo – oneri deducibili = reddito imponibile

al reddito imponibile si applicano gli scaglioni delle aliquote IRPEF per ottenere l’imposta lorda

IRPEF lorda – detrazioni = IRPEF netta

Le detrazioni sono calcolate con apposita formula matematica e sono inversamente proporzionali al reddito, cioè PIU’ E’ ALTO IL REDDITO E MINORI SONO LE DETRAZIONI, QUINDI TANTO MINORI SONO LE DETRAZIONI, TANTO MAGGIORE E’ L’IMPOSTA NETTA CHE IL CITTADINO DEVE VERSARE.

 

LE DETRAZIONI SPETTANTI

(attenzione, la modalità di calcolo è diversa in funzione del reddito)

Come detto, le detrazioni di lavoro dipendente spettano in funzione del reddito conseguito e sono modulate come segue:

FORMULA N. 1: Fino a un reddito di 8.000 euro, la detrazione per lavoro sarà pari a 1.840 euro, rapportata al numero di giorni di lavoro dipendente. La detrazione non potrà mai essere inferiore a 690 euro se il rapporto di lavoro dipendente è a tempo indeterminato e a 1.380 euro se invece è a tempo determinato. La detrazione si calcola così: 1840 per il numero di giorni di lavoro/365

FORMULA N. 2: Per redditi compresi fra 8.000 e 15.000 euro, il calcolo della detrazione per lavoro dipendente seguirà la seguente formula: 1.338 + (502 x 15.000 –reddito complessivo)/ 7.000

FORMULA N. 3: Per reddito compreso tra 15.001 e 55.000 il calcolo avverrà con la seguente formula: 1.338 x (55.000 –reddito complessivo)/ 40.000

 

Oltre i 55.000 euro non spetta alcuna detrazione.

 

Si ricorda inoltre che per alcune soglie di reddito vi è un aumento delle detrazione di reddito compresa fra i 10,00 euro ed i 40,00 euro (art. 13, co. 2, TUIR) ma per semplicità si tralascia tale calcolo.

 

A questo punto analizziamo l’esempio pratico proposto dal Sig. Roberto F. il quale ha conseguito nel 2014 i redditi di cui in tabella e non ha famigliari a carico, ma solo detrazioni per lavoro dipendente, come da dati da lui forniti.

 

Componenti per la determinazione del reddito

giorni di lavoro

LAVORO N. 1

LAVORO N. 2

A Reddito lordo

365

euro 29.514,29

euro 23.988,13

B IRPEF lorda

euro 7.535,44

euro 5.876,80

C Detrazioni spettanti

euro 852,49

euro 1.037,35

D IRPEF netta trattenuta in busta (B-C)

euro 6.682,95

euro 4.880,73

 

 

  Lavori   ESEMPIO PRATICO

 

Arriviamo ora al nostro punto B (quando dovrà sborsare il sig. Roberto F.). Se calcolassimo le detrazioni spettanti per il Lavoro n. 1 separatamente dal Lavoro n. 2 avverrebbe quanto segue (entrambi i redditi sono compresi fra 15.001 e 55.000, per cui utilizzeremo la formula n. 3 cioè 1.338 x (55.000 –reddito complessivo)/ 40.000):

LAVORO N. 1

1.338 x (55.000-29.514,29)/40.000 = 1.338 x (25.487,71)/40.000 = 852,49 (corrispondente alla lettera C della tabella di cui sopra)

LAVORO N. 2

1.338 x (55.000-23.988,13)/40.000 = 1.338 x 31.011,87)/40.000 = 1.037,35 (corrispondente alla lettera C della tabella di cui sopra)

 

Ci si aspetterebbe che a somma di redditi (29.514,29 + 23.988,13) = 53.502,42 corrisponda la somma delle detrazioni (852,49 + 1.037,35) =1.889,84

 

MA NON E’ COSI’!

 

Il Sig. Roberto F è costretto a fare la dichiarazione dei redditi e a sommare i due redditi per formarne il reddito complessivo. Accade pertanto quanto segue:

 

Reddito complessivo

(Lavoro n. 1 + Lavoro n. 2)

euro 53.502,42

IRPEF Lorda secondo i seguenti scaglioni

Reddito tra 0 e 15.000 euro: Irpef al 23% (max 3.450 euro)

Reddito tra 15.001 e 28.000 euro: Irpef al 27% (max 6.960 euro)

Reddito tra 28.001 e 55.000 euro: Irpef al 38% (max 17.220 euro)

Reddito tra 55.001 e 75.000 euro: Irpef al 41% (max 25.420 euro)

Reddito oltre 75.000 euro: Irpef al 43% (25.420 euro + 43% eccedenza)

gli importi vanno arrotondati

 

da 0 a 15.000 applicazione del 23% = 3.450

da 15.001 a 28.000 applicazione del 27% = 3.510

da 28.001 a 53.502,42 applicazione del 38% =9.576

 

IRPEF LORDA TOTALE:

3.450 + 3.510 + 9.576 = 16.536

detrazioni per lavoro dipendente

utilizzo della formula n. 3

1.338 x (55.000 –reddito complessivo)/ 40.000

 

1.338 x (55.000-53.502,42)/40.000 =  53,43

 

 

Quindi quando il Sig. Roberto farà la dichiarazione dei redditi accadrà quanto segue:

 

(A)Reddito complessivo

meno

euro 53.502,00

(B) Oneri deducibili

=

euro 0,00

(C) reddito imponibile

A-B

euro 53.502,00

(D) IRPEF lorda

meno

euro 16.536,00

(E) detrazioni

=

euro 53,00

(F) IRPEF netta (D-E)

meno

 

euro 16.536,00 – euro 53,00 = 16.483,00

ritenute subite

cioè IRPEF trattenuta in busta della tabella precedente arrotondata per eccesso

euro 6.683,00 + euro 4.881,00 = euro 11.564,00

(G) IRPEF  a debito/credito (F-G)

euro 16.483 – euro 11.564 = debito di euro 4.919 da versare in sede di dichiarazione dei redditi

 

Gent.mo Sig. Roberto F. sono spiacente, ma l’informazione che le hanno dato è corretta, in dichiarazione per l’anno 2014, da presentare per l’anno 2015 lei dovrà sborsare altri 4.919 euro a titolo di saldo per il 2014, unitamente agli acconti calcolati nella misura del 100% pertanto:

ü  Saldo 2014 euro 4.919 (da versare a giugno/luglio secondo le vigenti norme)

ü  Acconto 2015 euro 4.919 (suddiviso fra primo acconto a giugno/luglio e secondo acconto di novembre, secondo le vigenti norme)

Ciò ipotizzando che lei non abbia altri oneri deducibili o detraibili (contributi a forme previdenziali, spese mediche, ristrutturazioni ecc…) da far valere a riduzione del debito in sede di dichiarazione dei redditi.

 

Esclamativo PER RIASSUMERE

 

Come detto in precedenza: la somma dei due redditi del Sig. Roberto F. dà luogo al reddito complessivo sul quale calcolare le imposte, ma la somma delle trattenute operate dai due datori di lavoro non può corrispondere alle imposte totali che il Sig. Roberto F. sarà chiamato a pagare in dichiarazione.

Per ovviare al problema il Sig. Roberto F. può chiedere ad uno dei due datori di lavoro, con il. modello per detrazioni, di effettuare gli opportuni conguagli nella busta, ciò tuttavia comporta:

ü  Sapere all’inizio dell’anno quale presumibilmente sarà il reddito lordo percepito con l’altro lavoro,

ü  Vedersi depauperate le buste dell’anno in funzione del conguaglio (anche se occorre ammettere che o li versa durante l’anno o li versa nell’anno successivo con la compilazione della dichiarazione dei redditi).

Matilde Fiammelli

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