Riforma della giustizia, sì della Camera alla fiducia. Il testo

Redazione 05/11/14
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La riforma della giustizia civile concede la fiducia al governo e si appresta a diventare legge dello Stato dopo un passaggio fulmineo in aula, a Montecitorio così come al Senato nei giorni scorsi.

Nonostante le proteste delle opposizioni, infatti, il governo ha deciso di stringere i tempi per accompagnare in porto uno dei provvedimenti adottati al rientro dalle vacanze estive, in attesa della conversione definitiva in arrivo per domani.

Dunque, nessun margine di correzione o modifica: il testo è stato blindato con la questione di fiducia e viene votato senza possibilità di aggiustamenti.

Importanti le novità che riguardano da vicino la giustizia civile, contenute nel decreto 132 oggi in conversione in legge. Le sfere toccate dal provvedimento riguardano in primis divorzio, processo civile, magistrati e arretrato.

Le novità nel decreto 132

Divorzio. Possibili le procedure semplificate per ottenere la separazione, previo accordo tra i coniugi e la possibilità di affidare la chiusura della pratica a uno degli avvocati, oppure direttamente all’ufficiale di Stato civile. Ok anche in presenza di figli minori. L’avvocato trasmette all’ufficiale di stato civile del Comune copia autenticata dell’accordo raggiunto, previo benestare del Procuratore.

Negoziazione. Uno degli avvocati può fare da ponte tra le parti in causa, al fine di accorciare i tempi di sentenza. Le materie escluse sono previdenza, lavoro e assistenza. La negoziazione diventa un passaggio obbligato qualora si chieda il risarcimento danni da circolazione stradale, e comunque per somme al di sotto dei 50mila euro.

Arbitrato. Il giudice dovrà inviare il fascicolo al’Ordine forense circondariale, al fine di individuare i possibili arbitri deputati alla chiusura della controversia tramite lodo, che avrà comunque valore di sentenza. Requisito per la partecipazione al tavolo è l’iscrizione da non meno di tre anni.

Ferie magistrati. Ha fatto molto discutere il capitolo che riduce le ferie dei magistrati, che passano da 45 a 30 giorni: in pratica, ai pm rimangono solo i giorni di agosto, mentre le due settimane di settembre fino a oggi garantite vengon decurtate. Si riducono della metà anche i tempi di sospensione feriale nei quali i palazzi di giustizia lavorano a regime ridotto.

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