Riforma del catasto 2014, cosa cambierà con il nuovo decreto

Redazione 03/10/14
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Dati tecnici descrittivi, elementi reddituali, dati anagrafici dei soggetti intestati e natura e quota del diritto di ciascun soggetto sono i parametri attraverso cui si definisce il catasto, inventario della proprietà immobiliare nel nostro paese.

Sono molteplici i ruoli che il catasto è venuto ad assumere via via nel corso degli anni: quella fiscale è infatti solo la finalità originaria. Ecco una breve panoramica.

– Natura civilistica: per tutto quello che concerne il sistema di pubblicità immobiliare, supporto alla progettazione, realizzazione e manutenzione di opere pubbliche (oltre che per la progettazione urbanistica, la pubblica sicurezza e la tutela del patrimonio ambientale).
– Natura economica: conoscenza del patrimonio immobiliare e delle connesse potenzialità produttive
– Natura sociale: analisi e elaborazioni finalizzate al riconoscimento di agevolazioni fiscali specifiche

negli ultimi due decenni, il sistema catastale ha subito un profondo restyling e, proprio in queste settimane, sta attraversando proprio ora un processo di revisione di non secondaria importanza. Approvata la delega fiscale, infatti, ora l’obiettivo è quello di correggere le sperequazioni determinate dall’attuale sistema di attribuzione delle rendite, le quali risultano spesso essere disomogenee fra loro in relazione ad immobili della medesima categoria catastale.

Ma a che punto è il processo di revisione? 

La scorsa settimana la bozza del primo decreto legislativo sul catasto (quello dedicato alle commissioni censuarie), che ha recepito buona parte delle osservazioni contenute nel primo parere parlamentare, è stata riproposta in preconsiglio dei ministri. Il decreto nella sua nuova formulazione, a seguito dell’ormai lontana approvazione della scorsa estate, ha dovuto tener conto di un’importante condizione posta dalle commissioni Finanze dei due rami del Parlamento: almeno un membro delle commissioni censuarie locali (che avranno un ruolo chiave nella nascita del nuovo catasto) dovrà provenire obbligatoriamente da quelli indicati dalle associazioni di categoria del settore immobiliare. Nella versione precedente della bozza, la scelta avrebbe potuto riguardare anche un soggetto esterno alle associazioni.

Inoltre, un membro “esperto qualificato”, sempre candidato dalle associazioni e designato dall’Economia, ci sarà anche in ciascuna delle tre sezioni della commissione censuaria centrale. Il processo di riforma è pertanto ancora in fieri: nuove modifiche potrebbero ulteriormente incorrere.

 

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