Riforma pensioni? No, è in arrivo il prelievo 2014 di Renzi e Padoan

Redazione 23/07/14
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Altro che riforma pensioni 2014. Sul fronte del welfare, mentre il governo è alle prese con alcune vicende che si trascinano da diversi anni ancora irrisolte, le manovre in vista per le prossime settimane non lasciano presagire nulla di buono per i percettori di prestazione previdenziale. Addirittura, a quanto trapela dai corridoi dei ministeri, sarebbe in arrivo un prelievo sulle pensioni per rendere stabile il bonus da 80 euro.

L’indiscrezione, se confermata, sarebbe clamorosa, anche perché a subire la penalizzazione sull’assegno mensile non saranno esclusivamente le pensioni d’oro, come ipotizzato più volte in passato, ma anche quelle a partire da 3mila euro.

L’allarme per i pensionati è insomma lanciato: mentre il governo tenta affannosamente di risolvere questioni aperte come i Quota 96 o gli esodati, per mezzo dei nuovi testi presentati in Parlamento, all’orizzonte si profila un nuovo, pesante sacrificio anche per le pensioni non troppo elevate.

Si tratta della fascia che già, in passato, ha subito lo stop all’adeguamento, che ha versato contributi extra per le prime salvaguardie degli esodati e, ora, si trova nuovamente con le spalle al muro per finanziare lo sconto Irpef definito dal governo nel bonus di 80 euro assicurato a tutti i lavoratori dipendenti con meno di 24mila euro annuali di reddito netto.

Nei giorni scorsi, del resto, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha rassicurato i contribuenti sulla permanenza del bonus introdotto dalla busta paga dello scorso maggio, confermando la volontà del governo di rendere permanente l’agevolazione che ha segnato i primi mesi del governo di Matteo Renzi.

Attualmente, infatti, il decreto 66 garantisce le coperture per la concessione degli 80 euro nello stipendio mensile, ma solo fino a dicembre 2014. Sin dalle prime battute, il governo non ha tenuto nascosto di voler rendere stabile il “regalo” in busta paga, ma il proposito, finora, è rimasto solo nelle parole di presidente del Consiglio e ministri al seguito.

Ora, dunque, uno spettro si aggira per i pensionati: saranno ancora loro a doversi doveri sobbarcare il costo di una promessa già annunciata dal governo? E a che prezzo?

La tentazione, nel governo, c’è ed è forte, ma questa volta gli iscritti Inps potrebbero non accettare così alla leggera di dover pagare di tasca propria i propositi del governo sullo Stato sociale.

Resta, ovviamente, ancora tutto da vedere, ma le parole del ministro Padoan, che non ha mai escluso un prelievo sulle pensioni alte, fanno tremare i pensionati, che vedono avvicinarsi l’ombra di un nuovo sacrificio a favore delle generazioni più giovani, che già contribuiscono in larga misura a sostenere in questo periodo di difficoltà economica e basse prospettive lavorative.

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