Decreto cultura, ok della Camera. Le novità per alberghi e donazioni

Redazione 10/07/14
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Primo, importante via libera al decreto Cultura, che ha ricevuto ieri sera alla Camera l’approvazione da parte di 285 deputati e nessun contrario, mentre in 159 hanno optato per l’astensione.

Non ha incontrato particolari ostilità, insomma, il decreto Franceschini al primo passaggio parlamentare, con le agevolazioni per il settore della cultura nei termini di tax credit e Art Bonus. Ora, il testo passerà al Senato dove andrà convertito in legge entro la fine del mese, quando scadrà il margine per la pubblicazione definitiva in Gazzetta ufficiale.

Ma cosa prevede il nuovo provvedimento destinato a operatori, imprese e soggetti operanti nel mondo della cultura e del terzo settore? Vediamo in dettaglio.

Tax credit e classificazione alberghi

Ok della Camera alla modifica del testo originario che prevede l’allargamento del tax credit alle imprese turistiche orientate alla conversione in digitale e alla sostenibilità delle proprie strutture. Incluse anche le agenzia viaggio, i tour operatori e gli intermediari turistici: viene concesso il credito del 30% sui costi sostenuti. Nel decreto, trovano spazio anche le direttive per una nuova classificazione degli alberghi, che andranno riscritte entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione previo un confronto con la Conferenza Stato-Regioni. Ok anche alla concessione del credito di imposta per le strutture alberghiere che provvedano all’abbattimento delle barriere architettoniche e a lavori di ristrutturazione e riqualificazione.

Art bonus

L’emendamento più pesante introdotto nel testo pubblicato in gazzetta del decreto 83/2014, riguarda l’ampliamento del credito d’imposta del 65% anche a quelle donazioni che vengono rivolte verso concessionari o affidatari di beni culturali pubblici, finalizzate alla conservazione o o manutenzione del patrimonio turistico-culturale-artistico del Paese. il ministero, dal canto suo, aprirà un portale per tenere traccia delle donazioni effettuate e dell’avanzamento dei lavori finanziati.

Spending review

Anche la cultura non è immune ai tagli delle strutture di pubblica utilità e così, con il decreto approvato alla Camera viene varata la riduzione degli uffici dirigenziali generali, mentre si favorisce la possibilità di costituire speciali sovrintendenze mediante la trasformazione di tutti gli enti culturali statali – quindi anche musei e parchi – dove, al posto di un Cda, siederà un amministratore unico.

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