Tari 2014, la nuova tassa sui rifiuti: chi paga, come si calcola

Redazione 10/06/14
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Non c’è solo la Tasi a turbare il sogni – e ad alleggerire i portafogli – dei contribuenti italiani. La tassa sulla casa, infatti, costituisce solo una faccia della Iuc, l’imposta unica comunale introdotta con l’ultima legge di stabilità. L’altro lato, allora, è rappresentato dalla quasi gemella Tari, che in molti Comuni arriverà lunedì accompagnata al tributo sulle abitazioni.

Entro l’inizio della prossima settimana, allora, non ci sarà solo l’incombenza della Tasi: in qualcuno dei duemila Comuni che hanno deliberato l’aliquota della tassa che sostituisce l’Imu, potrebbero arrivare entrambe le componenti della Iuc, per una vera e propria stangata fiscale di inizio estate. QUI L’ELENCO DEI COMUNI DOVE SI PAGHERA’ LA TASI

Le scadenze della Tari

Secondo quanto disposto dalla legge di stabilità 2014, infatti, i Comuni avranno la facoltà di riscuotere il tributo in due rate, partendo proprio dalla fatidica data del 16 giugno, oppure in un’unica soluzione entro fine anno. Così, in molte località, la prossima settimana, potrebbe abbattersi il ciclone Iuc nel massimo della sua potenza: la combinazione Tari + Tasi finirebbe per mettere in ginocchio molte famiglie.

Chi deve pagare la Tari

Essendo la tassa che colpisce chi produce rifiuti, e il cui gettito andrà destinato allo smaltimento, a essere soggetti al pagamento della Tari saranno proprietari, inquilini di residenze private, così come i titolari di imprese commerciali o industriali. Previsto un aggravio per i negozi, i ristoranti o i locali notturni.

Come si calcola la Tari

Un po’ come avvenuto con la Tasi, che ha preso il posto dell’Imu, la Tari viene a sostituire, da una parte la Tares e, dall’altra, dove fosse ancora presente la vecchia Tia. Quest’ultima era ancora basata sul concetto di tariffa, che andava misurata sui rifiuti prodotti, mentre la Tares, che era stata introdotta dalle riforme del governo di Mario Monti, calcola il coefficiente di produzione dei rifiuti in base alla metratura dell’immobile di residenza. La Tari riprende strettamente quest’ultima impostazione, con l’esclusione delle aree circostanti la residenza, come i giardini.

Le aliquote. C’è, anche per la Tari, il rebus dell’aliquota, un po’ come avvenuto con la Tasi. I Comuni hanno ampio margine, in questo caso, soprattutto in riferimento ai valori catastali degli immobili sottoposti a tassazione. Saranno recuperate le dichiarazioni sui metri calpestabili rese in relazione alla Tares, e, dunque, per i contribuenti, almeno in questo caso, non ci dovrebbe essere il rischio di calcoli impossibili presso i Caf.

Come si paga la Tari

Anche per il saldo, la Tari si differenzia nettamente dalla propria controparte relativa al possesso o all’utilizzo degli immobili. In questo caso, infatti, come avveniva per la Tares, arriverà direttamente a casa dei contribuenti un bollettino con il dovuto da versare e, in caso di disguidi, rimarrà valido il solito modello F24.

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