Decreto corruzione: ecco la nuova Anac che vigilerà sugli appalti

Redazione 29/05/14
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Piani anticorruzione e vigilanza sugli appalti, il governo batte un colpo. E’ in arrivo nel prossimo Consiglio dei ministri un decreto ad hoc, che finirà per conferire massimi poteri all’ex pm Raffaele Cantone in tema di Expo 2015 e, insieme, dovrebbe riscrivere alcune delle regole e delle prerogative in capo all’Anac, l’autorità guidata proprio dal magistrato anticamorra.

Nei giorni scorsi, abbiamo posto in rilievo a più riprese come, da una parte, molte delle previsioni dell’attuale normativa anticorruzione fossero rimaste solo sul piano teorico, mentre le istituzioni stentino ad adattarsi alle leggi e, dall’altra, l’esplodere della questione Expo. Sul tema dei piani anticorruzione richiesti alle pubbliche amministrazioni, segnaliamo il lavoro di Franzina Bilardo e Moreno Prosperi “Piano nazionale e piani decentrati anticorruzione” (Maggioli, 2014)

Il provvedimento in arrivo da parte del governo riguarda, però, principalmente l’Expo 2015 di Milano, ultimamente al centro di scandali che hanno riportato la mente ai primi anni Novanta, con l’esplosione di Tangentopoli e le mazzette tra politici e imprenditori. Il coinvolgimento di alcuni protagonisti di quella stagione, come Primo Greganti e Gianstefano Frigerio, aveva ovviamente contribuito ad accomunare i due periodi, anche se lontani nel tempo.

All’indomani dello scandalo che ha rischiato di bloccare i lavori di preparazione per l’evento del prossimo anno, il premier Matteo Renzi aveva assicurato che lo Stato si sarebbe fatto sentire. Così, per tutta fretta, la patata bollente dell’Expo 2015  stata affidata al neonominato capo dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone.

Quest’ultimo, però, ha dimostrato in breve tempo di non gradire gli incarichi di facciata, chiedendo in tempi strettissimi poteri certi di intervento e vigilanza.

Peccato che, nel frattempo, all’interno del Piano Casa 2014, abbia trovato spazio una duplice deroga dal Codice degli appalti, sulle forniture di servizi e le sponsorizzazioni, riservata proprio agli operatori attivi nella galassia Expo.

Così, per assicurare un monitoraggio ed evitare, una volta per tutte, le infiltrazioni criminose, l‘esecutivo sta portando a termine un decreto specifico che elenchi tutti i poteri concessi al Commissario dell’Expo Raffaele Cantone. Le nuove funzioni non riguarderanno l’ambito esclusivo dell’Expo, ma una vera e propria riforma dell’Autorità nazionale anticorruzione.

Nello specifico:

Controllo sui bandi di gara

Possibilità di partecipazione commissioni di gara

Verifica della correttezza delle procedure nella selezione

Controllo sugli appalti già conclusi, con potere di intervento nel caso di riscontri su anomalie o possibili favoritismi

Possibilità di sanzionare chi non applica le direttive su trasparenza, sia di tipo economico che interdittivo

Controlli sugli amministratori pubblici per il rispetto della normativa anti-corruzione

Per la riforma dell’Anac, si dovrebbe rendere necessario anche il completamento del team di affiancamento a Cantone – quattro esperti – e, per il caso specifico di Expo 2015, un’apposita task forca tra agenti delle forze di polizia e della Finanza per il controllo dell’idoneo svolgimento delle procedure, anche in presenza della deroga di questi giorni.

 

Redazione

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