Sistri 2014, troppi problemi. Le associazioni di categoria: “Astenetevi”

Redazione 10/03/14
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Sistri 2014, le proteste non si placano. Dopo la partenza della scorsa settimana, il sistema di registrazione e tracciamento dei rifiuti continua a raccogliere perplessità e critiche, sia dagli stessi operatori che dalle proprie sigle di rappresentanza, che, ora, invocano apertamente all’astensione.

Ultime arrivate, dunque, le organizzazioni di categoria, come Confartigianato, sconsigliano ai propri iscritti di affrettarsi con il ricorso al Sistri finché la situazione non si sarà chiarita definitivamente.

Il freno arriva dalle continue evoluzioni della normativa avvenute nelle scorse settimane, quando, da una parte, è arrivato lo slittamento di alcuni punti fondamentali al 2015 e, dall’altra, si è presentato un ulteriore decreto correttivo, che ha modificato a poche ore dal via la disciplina del meccanismo che riguarda produttori, trasportatori e siti di smaltimento dei rifiuti pericolosi.

Proprio nei riguardi del primo anello della filiera, le imprese che originano gli scarti con particolari proprietà inquinanti, l’intervento d’emergenza del governo Renzi, il primo atto ufficiale firmato dal neo ministro Gianluca Galletti, prevede che le imprese al di sotto dei dieci dipendenti siano esentate dagli obblighi del Sistri.

Era questa, una delle richieste specifiche arrivate proprio dalle associazioni di categoria, le quali, in sede di contrattazione con le parti sociali avevano avanzato alcuni punti di modifica per favorire l’adeguamento dei propri iscritti alla nuova normativa.

Nel frattempo, però, con il Milleproroghe, da una parte, è stato rinviato il sistema sanzionatorio fino all’inizio del 2015 e, insieme, si è mantenuto in vigore il sistema precedente, con registri, formulari e dichiarazione Mud. Ulteriori disagi per i soggetti coinvolti nella rivoluzione dei rifiuti industriali, riguardano la chiavetta Usb, che le confederazioni del lavoro chiedono di sorpassare, insieme all’introduzione di agevolazioni per le piccole raccolte e l’inserimento singolo del PIN rispetto a quello multiplo. Oltretutto,  poi, il quadro attuale del Sistri non pare favorire gli adempimenti da parte dei trasportatori rispetto agli obblighi precedenti

Tutti piccoli accorgimenti tecnici che, insieme al caos normativo, portano le organizzazioni delle imprese a sconsigliare caldamente di ricorrere al Sistri, finché la situazione non sarà stata chiarita, sia in termini di legge che di adattabilità informatica.

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