Province Sicilia, scaduto il commissariamento: dalla rivoluzione al caos

Redazione 19/02/14
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Province Sicilia, il caos tanto annunciato, temuto, smentito, minacciato alla fine, è diventato realtà. Sono infatti scaduti i termini per il commissariamento e, da sabato scorso, gli enti provinciali dell’isola sono nei fatti in mano ai dirigenti.

Insomma, la tanto annunciata riforma di Crocetta, che avrebbe dovuto cancellare definitivamente, in anticipo rispetto ai tempi dello Stato, le Province, sembra ormai arenata, avendo mancato l’appuntamento più importante, sommersa da oltre 400 emendamenti.

Il disegno di legge che avrebbe dovuto trasformare le Province in Consorzi di Comuni, infatti, non è stato approvato in tempo utile dall’Ars. In esso, era contenuto anche il prolungamento della gestione commissariale degli enti, fino al prossimo aprile, in vista del completo smantellamento delle Province previsto per giugno, quando, cioè, si sarebbero dovuti rinnovare i Consigli.

In ogni caso, sembra che l’intenzione di Crocetta sia quella di portare comunque in aula il ddl nelle prossime settimane. Un provvedimento a cui dovrebbe assicurare il proprio voto favorevole anche il MoVimento 5 Stelle, dopo la consultazione con gli iscritti che ha decretato l’appoggio alla legge che verrà portata in assemblea, sempre che, nel frattempo, non vengano introdotte ulteriori modifiche.

Al momento, il ddl della giunta Crocetta propone di costituire i liberi consorzi tra Comuni in quei territori dove si passino i 150mila abitanti, in aggiunta alle nove province già presenti sul territorio siciliano. A guidare i consorzi, dovrebbero essere i sindaci dei municipi associati, i quali dovrebbero eleggere un presidente, senza, però assicurare alcun esborso per le casse pubbliche. Allo stesso modo, dovrebbero rimanere al loro posto le strutture dirigenziali e, di conseguenza, l’organico dei dipendenti.

Proprio questi, però, nelle ultime ore, hanno lanciato l’allarme, soprattutto dalla Provincia di Caltanissetta, che rischia di essere spezzata in due porzioni di territorio, una facente capo alla città di Gela, località di provenienza del presidente di Regione Rosario Crocetta. Nei prossimi giorni, dovrebbe sapersi qualcosa di più sull’argomento, nel quale il governatore ha investito molto del proprio bilancio di mandato: un fallimento sarebbe il colpo di grazia per la già barcollante giunta Crocetta.

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