Esodati, chi sono tutti i salvaguardati dalla legge di stabilità 2014

Redazione 17/01/14
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Dopo alcuni mesi di silenzio sull’argomento, finalmente in legge di stabilità 2014 il governo di Enrico Letta ha deciso di occuparsi degli esodati. Non già di quelli, tantissimi, già inclusi nelle liste di salvaguardia ma ancora bloccati tra gli uffici territoriali e una burocrazia che non pare lasciare scampo, ma una fetta di coloro ancora esclusi dal computo dei recuperati.

Così, se inizialmente gli ex lavoratori non salvaguardati inclusi nel disegno di legge di stabilità per il triennio a venire erano soltanto 6mila, alla fine, dopo gli esami alle Camere, gli emendamenti – oltre 3mila per ogni passaggio – e le richieste dei diretti interessati che finalmente non sono cadute nel vuoto, si è allargata la platea dei tutelati presi in carico con la nuova finanziaria, a un totale di 23mila.

Questo processo a due tappe, ha consentito, inoltre, di differenziare i due scaglioni di neo salvaguardati, ossia di poter suddividere i nuovi esodati recuperati dal governo in due tipologie, i primi seimila e i successivi 17mila.

Così, vediamo come nel novero della prima tranche di esodati portata in salvo, abbiano trovato posto 6mila tra quei lavoratori che, al 4 dicembre 2011, all’entrata in vigore della legge Fornero sulle pensioni, abbiano ottenuto l’autorizzazione al versamento di contributi i forma volontaria e che abbiano realizzato questo intento con almeno un contributo versato entro il 6 dicembre dello stesso anno. Ciò, sarà consentito anche a coloro che non avessero svolto mansioni a tempo indeterminato e che abbiano riportato un reddito massimo lordo di 7500 euro all’anno. Per chi rientra in questa categoria, ci sarà ancora un anno di attesa: la pensione arriverà il prossimo 6 gennaio 2015.

Diversificata, invece, la batteria degli ulteriori 17mila, introdotti nei piani di salvaguardia della legge di stabilità 2014, e descritta nel testo finale della legge. Ecco, dunque, le varie tipologie di soggetti ammessi alla salvaguardia:

  •  soggetti con decorrenza della pensione tra il 1 gennaio 2014 e il 6 gennaio 2013,
  •  autorizzati alla contribuzione volontaria prima del 4 dicembre 2011 con un contributo volontario accreditato o accreditabile al 6 dicembre, anche se hanno svolto dopo il 4 dicembre 21011 attività lavorativa non a tempo indeterminato,
  • contributori volontari anche se non hanno un contributo volontario accreditato accreditabile ma ne hanno uno da lavoro tra il 2007 e il 30 novembre 23013,
  • chi ha interrotto il rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2012 dopo accordi individuali o collettivi di incentivo all’esodo sottoscritti entro il 31 dicembre 2011 anche se dopo l’esodo hanno lavorato  purché non a tempo indeterminato,
  • i licenziati tra 2007 e 2011 dopo lavoro non a tempo indeterminato,
  • chi è stato collocato in mobilità ordinaria entro il 4 dicembre 2011 ed è stato autorizzato dalla prosecuzione volontaria dei contributi se entro 6 mesi dalla fine della mobilità verserà contributi volontari al fine del raggiungimento dei requisiti pensionistici pre riforma Fornero.

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