Primarie Pd, ultimi sondaggi: stravince Renzi. Dietro Cuperlo e Civati

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A leggere gli ultimi sondaggi, non c’è partita alle primarie 2013 del Pd. Il vincitore annunciato sarà Matteo Renzi, con una percentuale che potrebbe avvicinarsi, quando non sfondare, il 60% dei consensi complessivi. Niente da fare, dunque, per i deputati Gianni Cuperlo e Pippo Civati, che, tra poche ore, non avranno alternativa che concedere la vittoria al sindaco fiorentino.

Strano destino quello di Renzi, che, giusto un anno fa, era alle prese con una corsa analoga, non già per la segreteria, ma per la candidatura a premier. Il polverone di allora, con le polemiche per il regolamento cambiato e l’obbligo di iscrizione per votare, sembra ormai un pallido ricordo: stasera, Matteo Renzi sarà segretario e avrà il Partito democratico tutto per sé. 

Il sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca iXè per la trasmisisone tv Agorà in onda su RaiTre, non lascia spazio a dubbi: il primo cittadino toscano sarebbe saldamente al comando con un più che rassicurante 59%, lasciando le briciole agli inseguitori. Ancora più ottimista Quorum, che attribuisce all’ex rottamatore il 66% delle preferenze. In questo contesto, anzi, diventa interessante capire chi, tra Cuperlo e Civati, si aggiudicherà la piazza d’onore. Secondo le rilevazioni, il candidato sostenuto da Massimo D’Alema avrebbe il 21% dei consensi, mentre l’ex consigliere regionale della Lombardia sarebbe fermo tra il 13 e il 14%.

Su internet, però, tira tutta un’altra aria. Nei giorni scorsi, infatti, Twitter ha eletto il suo preferito proprio in Pippo Civati, che è riuscito a superare persino Renzi con l’enorme successo dell’hashtag #vincecivati. Un terreno, quello della comunicazione digitale, dove il giovane deputato Pd ha dimostrato già in passato di sapersi destreggiare con abilità. Quanto, poi, ciò si rifletterà nei voti effettivamente ottenuti, lo scopriremo solo stasera a spoglio ultimato.

Resta da capire, soprattutto, il numero definitivo dei votanti. Le previsioni parlavano di un sensibile crollo rispetto alle precedenti occasioni: un po’ la corsa per la segreteria, che appassiona soltanto i militanti, e un po’ i recenti scivoloni in casa Pd – vedi la catastrofe dell’elezione del presidente della Repubblica – potrebbero aver allontanato un numero consistente di elettori. Forse, potrebbe aver riportato un po’ di entusiasmo tra i fedelissimi della prima ora la retromarcia di Romano Prodi, che ha annunciato di prendere parte alle primarie. Sicuramente, la soglia di riferimento saranno i due milioni di elettori: a seconda di quanto il dato finale dei votanti si avvicinerà o si allontanerà, verso l’alto o verso il basso, si potrà determinare il reale risultato di partecipazione.

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Francesco Maltoni

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