Quando l’omofobia è usata come strumento politico

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Sabato 14 settembre, si è svolto a Pian della Regina (amena località in Provincia di Cuneo, sconosciuta a quasi tutti gli Italiani) l’incontro settembrino della Lega, quello meglio conosciuto in tutto il mondo (della Lega) perché vi è stato da sempre collegato il rito celtico dell’ampolla, peraltro proprio stavolta non ripetuto ed a cui erano presenti, malcontati, un centinaio di persone.

Tra i rappresentati di spicco del partito, a quello che hanno chiamato da sempre il raduno dei “ Popoli Padani”, erano presenti solo i vertici provinciali di Cuneo, e, dalle foto riprese per l’occasione, gli onorevoli Cota, Calderoli e Buonanno, unica presenza politica regionale della Lega.

Mancavano, invece, Maroni, Zaia, Tosi, Salvini, Speroni, Borghezio, etc. insomma, quelli che effettivamente rappresentano la Lega e senza cui sarà impossibile realizzare quella idea, tanto cara sia a Cota che a Maroni, della macro- regione del nord!

Durante il discorso sono volati i soliti stracci, ma cosa gravissima uno di questi è partito all’indirizzo del Sindaco di Verona Tosi paventando gusti sessuali innaturali dello stesso, nonché le solite invettive “incantatorie” che ormai non illudono nemmeno lo zoccolo duro della Lega, rappresentato ormai anche in questo caso da altri soggetti politici del partito, considerata la scarsissima affluenza di militanti alla manifestazione.

E’ di queste ore, forse a causa di questi inopinati attacchi a Tosi, che una mozione di ”sfiducia” a Umberto Bossi, per eliminare dallo statuto la presidenza federale come carica a vita’ assegnata a Bossi , sara’ votata dall’assemblea della Liga Veneta-Lega Nord a Vicenza.

Che la Lega (quantomeno i suoi rappresentati più in vista) avesse tendenze omofobe lo si è sempre saputo, peraltro era presente al raduno del “popolino padano” l’on. Buonanno, che da sempre ne ha fatto il proprio cavallo di battaglia politica.

Infatti, nel 2011, durante la discussione in parlamentare della legge contro l’omofobia, affermava: “Si fa sempre finta di nulla – continua Buonanno – le vittime sono sempre gli omosessuali. Invece no, esistono delle situazioni imperdonabili anche in altri ambiti, si pensi alle denunce nel mondo della Chiesa. Ai gay sembra sempre tutto dovuto, invece ognuno deve stare al proprio posto, tutti hanno i diritti però loro su ogni cosa si sentono discriminati. Quando succede che un omosessuale viene malmenato viene fuori un grande clamore, ma nessuno dice niente quando chi è malmenato non è gay.”

Di recente l’On. Buonanno si è ancora distinto, per l’evidente rancore omofobo, il 6 giugno del 2013, quando la ministra del Governo Letta Josefa Idem e la Presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini avevano esternato la volontà di partecipare al Gay Pride di Palermo: “Al Gay Pride si vedono delle scene che fanno schifo, scene orripilanti. Il Pride fa schifo. Un bambino se lo vede si chiede: cosa fanno quei pagliacci che sfilano lì? Si svolge in posti pubblici e un bambino potrebbe pensare che qualcosa non quadra se vede certe porcherie.

La Idem e la Boldrini non dovrebbero rappresentare le istituzioni a una carnevalata con gay e lesbiche che fanno vedere di tutto, fanno vedere il culo, si baciano in strada, fanno strani versi e hanno i seni rifatti. Se un gay si avvicina e ci prova se viene a rompermi le palle gli do un calcio nei coglioni”.

Questo stesso anno, il 3 luglio 2013 è stato espulso dalla camera per aver invaso i banchi del governo con un cartello con la scritta “Il governo libera i pedofili”, peraltro sacrosanta verità in una battaglia senza quartiere contro questo tipo di criminali, peccato che l’evento arrivava dopo una polemica con SEL contro cui Buonanno aveva appena dichiarato: “ Per loro è più importante se c’è il matrimonio tra persone dello stesso sesso di altri provvedimenti, per cui invece di chiamarsi Sinistra e libertà si chiamassero sodomia e libertà”, dichiarazione da cui poteva anche trasparire una pericoloso e strumentale accostamento tra gay e pedofili.

Infine il 30 luglio successivo, sempre nella medesima aula ha dichiarato, ancora : “In quest’aula siamo invasi dalle lobby, c’è la lobby di chi vuole una cosa, c’è la lobby che ne vuole un altra, c’è la lobby dei sodomiti rappresentata da Sinistra e Libertà”.

Che la Lega stia implodendo lo si era capito da tempo, ma arrivare alla resa dei conti utilizzando l’arma della delegittimazione omofoba, per eliminare politicamente i propri sodali di partito non graditi più (era un metodo usato durante le purghe staliniane ed ancora in vigore nell’epoca post staliniana dell’URSS, fino agli anni 70-80!), sembra proprio eccessivo.

Oltre che eccessivo aggiungerei anche controproducente, se si tiene conto del contesto in cui certe affermazioni vengono fatte, oppure bisogna pensare che Bossi abbia fatto appositamente queste affermazioni, non per indicare i gusti sessuali (per lui e Buonanno riprovevoli a prescindere) di un avversario politico antagonista all’interno del proprio partito, ma per compiacere una platea singolare di “popoli padani”(sic!) presente a Pian della Regina?

 

Carmelo Cataldi

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