Decreto del Fare: maxi rate per i debiti con Equitalia

Redazione 19/08/13
Scarica PDF Stampa
Il Decreto del Fare, 69/2013, è stato convertito in legge ed una delle conseguenze è l’entrata a regime della nuova previsione di agevolazione dei piani di rateizzazione dei contribuenti per i debiti con Equitalia fino a 120 rate. Ad ogni modo perché l’agevolazione divenga attiva è necessario un decreto ministeriale da emanare entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione la cui pubblicazione è attesta nella “Gazzetta Ufficiale” di lunedì.

Il nuovo strumento, tuttavia, riscontra un problema rilevante; costa molto, troppo. In pratica è stato previsto un dispositivo di dilazione ampio che arriva al momento della cartella mentre non si è voluto intervenire nello step precedente, quello degli avvisi bonari. Se si fossero concesse dilazioni più ampie in questa fase i contribuenti, che dichiarano ma non pagano perché non hanno risorse disponibili, avrebbero avuto più di una chance.

Adesso, invece, la super-dilazione arriva in una fase successiva, si accompagna ai costi elevati e intercetta contribuenti probabilmente meno fedeli, il pericolo dunque è che la dilazione giunga tardivamente e che costi troppo, considerato l’incremento delle sanzioni e il peso dell’aggio. La soluzione, quindi, sembra di tipo selettivo, da un versante parzialmente errato.

In ogni caso la concessione della dilazione fino a 120 rate potrà avvenire nelle circostanze in cui il debitore si trovi, per motivi diversi dalla propria responsabilità, in una accertata e grave situazione di difficoltà legata alla congiuntura economica. La norma, a tal proposito, richiede la presenza di due condizioni; l’impossibilità per il contribuente di assolvere il pagamento  del credito tributario secondo un piano di rateazione ordinario (72 rate) e la solvibilità in base al numero massimo di rate concedibili con le nuove disposizioni.

Ai nuovi piani di dilazione può essere concordato il beneficio, siano essi già in corso e per i quali il debitore voglia richiedere un’estensione. L’applicazione di queste nuove disposizioni è demandata, tuttavia, ad un decreto del ministero dell’Economia da assumere entro 30 giorni dalla pubblicazione della legge di conversione.

Con la nota del 1° luglio 2013, Equitalia forniva ai propri uffici le disposizioni di proseguire con le vecchie regole, ossia con la precedente rateizzazione, fino al decreto attuativo. Dunque da questo si evince che eventuali richieste di rateizzazione presentate in questi giorni potrebbero essere concesso solo per 72 rate in luogo delle 120 ora previste. Tanto più che per questo maggior arco temporale è necessaria un’istruttoria per verificare la comprovata grave situazione di disagio economico. Attualmente sono ancora ignoti i valori e i documenti che il contribuente deve attestare perché gli possa essere concessa.

La nuova disposizione concerne solamente i contribuenti il cui debito è già stato trasferito a Equitalia e non anche gli omessi versamenti che possono essere “sanati” con il pagamento degli avvisi bonari; infatti quando un contribuente non segnala il versamento di quanto stabilito, l’Agenzia invia delle comunicazioni con le quali è richiesta l’imposta, oltre a interessi e sanzioni nella misura del 10%.

Gli avvisi bonari possono essere rateizzati in un massimo di sei rate trimestrali per debito fino a 5 mila euro ossia in 20 rate trimestrali per quelli superiori. Le somme non pagate contenute in questo atto sono poi iscritte a ruolo e da quel momento diventano un credito di Equitalia che, successivamente, procederà con la notifica della cartella di pagamento. 

Ad ogni modo, in quest’ultimo atto, le sanzioni sugli omessi versamenti sono triplicate (30%) ed è calcolato anche l’aggio di riscossione dall’8%, ne deriva dunque che sa da una parte il contribuente con la cartella di pagamento può beneficiare di più tempo per pagare, dall’altro il debito è decisamente superiore.

Sempre il Dl del Fare ha incrementato da 2 a 8 le rate non pagate che possono generare la decadenza dalla rateizzazione. La decorrenza della previsione è immediata: Equitalia ha precisato che troverà applicazione anche ai piani già concessi e in essere alla data di entrata in vigore del decreto. Proprio perché il fine è facilitare il contribuente in momentanea difficoltà, anche quanti si troverebbero già decaduti, perché morosi di oltre due rate, possono proseguire il proprio piano di dilazione.

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento