A settembre niente riforma pensioni, ma salvi altri 30mila esodati

Redazione 06/08/13
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Importanti novità in arrivo per gli esodati: a settembre, possibile un allargamento della platea di 20-30mila unità. Lo ha confermato il ministro del Lavoro Enrico Giovannini, che ha invece ribadito l’impossibilità di un intervento a largo raggio sulla normativa delle pensioni.

Insomma, settembre, se da principio doveva essere il mese della contro riforma Fornero, potrebbe invece diventare il nuovo inizio per il salvataggio degli esodati rimasti fuori dai recinti aperti con i decreti del governo Monti.

Al momento, è risaputo, sono 130.130 i non salvaguardati riammessi alle regole pensionistiche ante riforma delle pensioni di fine 2011, contenuta nel maxi decreto salva Italia. Così, con la promessa del successore di Elsa Fornero, si potrebbe facilmente sfondare quota 150mila recuperati dal welfare.

Secondo le stime ufficiali, però, si sarebbe ancora ben lungi dal poter ritenere chiusa la pratica: i calcoli di Inps e Ragioneria dello Stato, infatti, parlavano a chiare lettere di circa 300mila esodati, un numero che, tuttora, le tutele di Stato avanzate non riescono a coprire neppure per la metà.

In realtà, ha aggiunto sempre in queste ore Giovannini, le cifre sarebbero state sovradimensionate, anche se dalle parti del governo si assicura di non sottovalutare il problema sia di chi la pensione non l’ha ancora avuta pur essendosi ritirato dal lavoro, sia di chi ancora è sotto contratto, ma già è consapevole di non poter rientrare nei canoni indicati dalla legge Fornero. Si tratta dei cosiddetti “esodandi”, per i quali il ministro in più di un’occasione ha dimostrato attenzione e lo stesso ha confermato parlando del possibile allargamento della platea.

Dunque, tra circa un mese sapremo se un altro gruppo di esodati potrà avviare le procedure per rientrare nei ranghi della previdenza. Altrettanto certamente, però, non ci saranno stravolgimenti di sorta nell’impianto attuale delle pensioni“Con la legge Fornero – ha osservato Giovannini – recupereremo 80 miliardi in 10 anni. Si tratta di una norma che ha stabilizzato la finanza pubblica”.

Insomma, i lati positivi della legge Fornero sarebbero, nella prospettiva del governo, ben più significativi delle lacune che suggerirebbero la sua radicale modifica, con buona pace di tutti quei lavoratori che invocano maggiore flessibilità in uscita.

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