Scuola: 200 mila precari in attesta della sentenza della Corte europea

Redazione 19/07/13
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Con ordinanza n. 207/13 la Corte costituzionale rimette ai giudici di Lussemburgo il nodo generatosi in merito alla compatibilita’ della normativa italiana con la direttiva comunitaria nell’ambito della reiterazione dei contratti a termine e assenza di risarcimento del danno per i precari della scuola, nonostante una sentenza della Cassazione del luglio scorso. 200.000 precari sono in attesa di conoscere se sono considerati di lavoratori di prima fascia o di serie B.

Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo della Confedir, la decisione dei giudici delle leggi e’ stata giusta, dal momento che un’altra ordinanza di remissione, questa promossa dal giudice del lavoro di Napoli nel gennaio scorso, e’ pendente alla Corte di giustizia europea.

L’avvocato Galleano si e’ costituito in giudizio per un ricorrente dell’Anief che aveva ottenuto dal Tribunale di Trento la remissione alla Consulta della legge 124/99 e ora la stessa Corte ha deciso di rimettere tutto nelle mani dei giudici europei considerata anche la notevole casistica di giurisprudenza in tema di divieto di contratti a termine. Sono migliaia i ricorrenti di cui il sindacato Anief si è preso in carico in questi anni per ottenere giustizia dai tribunale della Repubblica. Molti di essi hanno ottenuto in primo grado risarcimenti fino a 30.000 euro per la mancata stabilizzazione.

La scorsa estate, la Cassazione, sostenendo che la norma nazionale era chiara e che era inutile rivolgersi a Lussemburgo su possibili conflitti con la norma comunitaria, aveva gelato tutti facendo pensare al peggio. Ora, tuttavia, la Consulta riapre le speranze e sposta la partita in Europa, come l’Anief-Confedir da mesi ripete, il tutto mentre la nuova proposta di legge europea approvata in Senato continua a ignorare una procedura d’infrazione attivata dalla Commissione UE contro l’Italia proprio sui precari della scuola, il cui testo rimane persino secretato ai parlamentari della Repubblica.

La speranza è che presto arrivi il momento per mettere fine alla piaga del precariato e stabilizzare tutti i supplenti sui posti vacanti e disponibili, altro che 15.000 posti promossi dal ministro Carrozza.

Qui il testo dell’ordinanza.

 

Fonte: Anief

Redazione

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