Equitalia, sì della Commissione Finanze alla riforma nel decreto del fare

Redazione 11/07/13
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Via libera della Commissione Finanze della Camera alla riforma di Equitalia contenuta nel decreto del fare: lo ha confermato il presidente dell’organo consultivo a Montecitorio, Daniele Capezzone.

Dunque, decreto del fare avanti tutta: proprio una delle novità più attese ha, dunque, ottenuto il primo bollino parlamentare per la piena entrata in vigore.

Quella di Equitalia, come noto, è una vicenda ricca di proroghe, soprattutto in tempi recenti: con i ruoli che dovevano scadere allo scorso 30 giugno, il governo ha però pensato di allungare la riscossione dei tributi comunali a fine 2013, ma intervenendo, oltretutto, sulla struttura e la funzione dell’ente.

In primis, è stata varata l’impignorabilità della prima casa, purché si dimostri che essa è effettivamente utilizzata come abitazione principale dal proprietario e che risieda in essa. Fuori dal computo, comunque, tutte le case rientranti nella categoria degli edifici di lusso e gli studi professionali.

Nel caso di pignoramento di un immobile, in aggiunta, viene introdotto il principio secondo cui possa essere incaricato uno stimatore imparziale al fine di compiere una valutazione patrimoniale dell’edificio finito sotto la lente del fisco.

Un alto punto di rottura con il recente passato in cui Equitalia è diventata sinonimo di fisco impietoso, è quello della possibilità di rateizzare il pagamento fino a 120 rate in caso di debito con l’erario, purché si accerti la possibilità, per il contribuente, di saldare secondo questa modalità e, insieme, di non poter coprire il rosso in alcuna modalità alternativa.

Tra i punti intoccabili per il contribuente finito nelle grinfie di Equitalia, c’è anche l’ultimo stipendio riscosso dal proprio datore di lavoro, lo stesso dicasi per indennità o salario percepiti a titolo di emolumento, ivi inclusi anche eventuali trattamenti di fine rapporto erogati a seguito di licenziamento.

In generale, comunque, sia dalle parti della dirigenza di Equitalia, che da quelle della politica, si è invocata una linea, da parte dell’ente riscossore, più umana nei confronti delle “vittime”, ossia i contribuenti scoperti in arretrato con i versamenti richiesti. Ora, che anche la Commissione Finanze ha dato il suo assenso, non resta che attendere Equitalia alla prova dei fatti.

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