Dunque, da questa mattina i primi studenti si stanno affacciando al fatidico appuntamento con la Commissione. Dopo le prove collettive degli scritti, questa volta ciascuno dei ragazzi è solo di fronte ai severi professori che ne giudicheranno il rendimento e la preparazione.
Naturalmente, l’emozione in questi casi può giocare bruttissimi scherzi: il consiglio è quello di arrivare all’orale ripassando ma senza affannarsi a trascorrere notti e notti in bianco, che possono soltanto incrementare lo stress e annebbiare la lucidità.
Il timore, come al solito, è quello di arrivare di fronte alla sfilza di professori e fare la temutissima scena muta, non riuscendo a trovare argomenti e parole dalla propria memoria. In questi casi, il miglior toccasana è sempre quello di iniziare dalle proprie tesine, che andrebbero imparate a menadito, in modo da rompere il ghiaccio e affrontare, poi, la vera parte dell’orale con domande ed esercizi, laddove richiesto.
La durata dei colloqui può variare da istituto a istituto, ma difficilmente si scende sotto la mezz’ora, visto che l’esame verte su tutte le materie dell’ultimo anno e, dunque, ogni professore ha bisogno del tempo utile per proporre i suoi quesiti, lasciando al candidato il margine per rispondere adeguatamente.
Come tutti i maturandi sanno, le Commissioni dell’esame di maturità 2013 sono costituite per metà da docenti interni al corpo della scuola e per l’altra metà da membri esterni. Il voto massimo che si può raggiungere all’orale è di 30 punti, che andranno sommati ai risultati degli scritti -massimo 45 – e ai crediti accumulati nel percorso scolastico. A discrezione dei professori, poi, il conferimento di ulteriori punti – massimo 5 – per studenti particolarmente meritevoli.
Ogni studente conoscerà l’esito del proprio esame di maturità quando tutti gli orali in programma saranno stati svolti, e dunque, per scuole particolarmente affollate, è facile che si arrivi fino ai primi dieci giorni di luglio.
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