Cassazione, chi è Giorgio Santacroce il presidente eletto dal Csm

Redazione 09/05/13
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La Corte di Cassazione ha un nuovo primo presidente. Dopo l’addio di Ernesto Lupo, che si accinge a passare la mano per sopraggiunti limiti di età, la Suprema Corte ha scelto come proprio principale rappresentante Giorgio Santacroce, ora al vertice della Corte di Appello di Roma.

La decisione è stata presa ieri dal plenum del Csm, con la presenza del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, che ha sottolineato la corrispondenza temporale tra l’inizio delle attività di governo e parlamentari e l’arrivo del nuovo presidente in Cassazione.

Giorgio Santacroce, 72 anni, è originario ligure, di La Spezia, ha seguito innumerevoli inchieste, tra cui anche la strage di Ustica, il caso Cogne e la P2. E’ stato eletto a maggioranza dal Csm dopo che sul suo nome si era creato qualche dissidio tra gli esponenti del consesso che guida il potere giudiziario. Alla fine, però, la sua elezione è arrivata grazie al consenso di tredici votanti, mentre il diretto avversario Luigi Rovelli (presidente della Seconda sezione civile della Corte), non è andato oltre i nove.

Le divisioni emerse in sede di votazione confermano la distanza tra le posizioni già emersa in sede di quinta Commissione, dove erano stati proposti due candidati, per un braccio di ferro inedito a guidare il palazzaccio. A sostengo di Santacroce, si erano accodate le sigle di Mi e Unicost, mentre per Rovelli si erano espresse Area e i laici in orbita di centrosinistra. Non mancavano, comunque, anche posizioni neutre, come poi confermato nel momento del voto, con l’astensione di quattro esponenti del Consiglio, rispondenti ai nomi del vicepresidente Michele Vietti,  Gianfranco Ciani, procuratore generale di Cassazione, Ernesto Lupo, il presidente uscente, e di Annibale Marini, laico vicino al Pdl. Ovviamente, non ha espresso la propria preferenza anche il Presidente della Repubblica.

La spaccatura non è stata bocciata in toto da Napolitano, dal momento che nel suo discorso ha riconosciuto come “la pluralità delle candidature, il riconoscimento della difficoltà nello scegliere tra i vari candidati e il loro alto profilo sono segno confortante della qualità delle risorse umane e anche del clima che si é venuto a determinare”.

Sul nuovo presidente Santacroce, però, arrivano già i primi veleni: negli anni Novanta, fu chiamato a testimoniare nel processo Imi-Sir per via di una cena con Cesare Previti.

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