Senz’albo, gli elenchi ministeriali ancora semivuoti

Redazione 03/05/13
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Non c’è solo la questione della conclusione del mandato da sindaco di Padova per Flavio Zanonato, neo ministro per lo Sviluppo economico. Sul tavolo, il successore di Corrado Passera ha trovato infatti diversi dossier, di cui uno, ormai prossimo alla piena operatività, ossia il riconoscimento delle professioni cosiddette “senz’albo”.

Si tratta delle previsioni contenuti nel disegno di legge 1934-B approvato in fretta e furia dal Senato nel passaggio finale del 19 dicembre 2012, dopo il solito ping pong con la Camera che ne aveva dilatato i tempi di entrata in vigore.

Webmaster, interpreti, osteopati, educatori, professionisti delle medicine alternative, ma anche sociologi, tecnici della PA e periti: le categorie a cui la legge è rivolta sono molteplici e riguardano migliaia di autonomi e dipendenti che esercitano nel pieno della legalità la loro professione, senza però aver potuto attestare la propria corretta formazione e la piena titolarità all’esercizio, come per i ruoli regolamentati negli ordini nazionali.

Così, sul sito del Ministero è disponibile l’elenco di quelle associazioni riconosciute, a norma della legge 4/2013, per attestare l’effettiva capacità dei propri iscritti, oltre a facilitarne l’uscita da uno stato di semi-clandestinità dovuto principalmente al vuoto normativo che ha consentito di incrementare esponenzialmente la concorrenza in settori non disciplinati a livello legislativo e, talvolta, neanche accademico.

Le organizzazioni inserite nella white list del Ministero ora alla guida di Flavio Zanonato si suddividono in due categorie: quelle, cioè, a cui è consentito certificare per iscritto la professionalità dei propri aderenti e le altre cui, invece, è impedita l’emissione del certificato di qualità.

Tali associazioni, è bene precisare, non possono essere investite di rappresentanza esclusiva verso i professionisti di quell’ambito lavorativo, e hanno anche la funzione di osservare la condotta dei propri iscritti, per ottenere il rispetto del codice deontologico della categoria, parte integrante dell’attività delle associazioni stesse.

A questo indirizzo, è possibile trovare l’elenco delle associazioni che rilasciano gli attestati di qualità, per la verità ancora molto poche. Ma c’è da attendersi che, nei prossimi mesi, i ranghi delle organizzazioni rivolte alle professioni non regolamentate si rinfoltiranno notevolmente, sempre che, nelle priorità del ministro Zanonato, rientri anche l’universo dei senz’albo.

Quindi, qui troviamo il rovescio della medaglia, quegli enti riconosciuti a includere professionisti di determinati settori, ma che non hanno ricevuto il benestare dal Ministero per il rilascio del bollino di qualità i propri iscritti.

Vai al testo della legge sui senz’albo

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