Dalla Cassa integrazione al reddito minimo: il MoVimento 5 Stelle fa impresa

Redazione 16/04/13
Scarica PDF Stampa
Dopo le Quirinarie, il MoVimento 5 Stelle guarda alle imprese. Licenziamenti, finanziamento cassa integrazione in deroga, pagamenti della pubblica amministrazione: il nodo al collo dei privati è sempre più stretto e, ora, il dialogo per tornare a respirare ossigeno non può prescindere dal partito di Beppe Grillo e, soprattutto, da Gianroberto Casaleggio, che ieri, nel meeting con gli imprenditori, ha assunto la veste di gran cerimoniere.

Già, perché a Torino si è svolto un incontro tra il guru dei grillini e gli aderenti a Confapri, dove sono stati discussi alcuni tra i primi disegni di legge che i cittadini portavoce del MoVimento – leggasi parlamentari – presenteranno all’attenzione delle Camere nelle prossime settimane, una volta chiusa la pratica del Quirinale.

Già nei giorni scorsi, Beppe Grillo scriveva sul proprio blog che l’economia non può più aspettare i tempi elefantiaci di una politica che non riesce a superare la paralisi istituzionale e governativa.

Una posizione, come noto, condivisa anche da Matteo Renzi – che nelle scorse settimane aveva urlato “Stiamo perdendo tempo” – e anche dal Sole 24 Ore, che ha ripreso il famoso titolo dell’era premontiana “Fate presto” con il nuovo monito alla politica dal titolo “Basta giochi”.

Dunque, sulle imprese non ci sono voci dissonanti: anche i grillini hanno tuta l’intenzione di tendere l’orecchio verso i dolori dei privati e lo fanno con il proprio uomo ombra, noto per le proprie visioni millenaristiche e allergico ai microfoni, Gianroberto Casaleggio.

Tra i partecipanti al convegno diversi imprenditori vicini al MoVimento di Grillo, tra cui l’ambasciatore di Confapri Arturo Artom che, intervistato dall’Huffington Post, cerca di delineare la sinergia imprese-MoVimento 5 Stelle: come collimare, cioè, le esigenze degli imprenditori e il programma elettorale della lista di Grillo e Casaleggio.

“Proveremo a trovare un’intesa su alcuni provvedimenti per far ripartire il mondo delle imprese. All’indomani delle elezioni ha fatto risparmiare allo stato 43 milioni di euro rinunciando ai rimborsi”. Alla perenne ricerca del modello vincente, dunque, gli imprenditori di Confapri sembrano infine averlo trovato in politica.

Ma sui punti all’ordine del giorno? “Il primo prevede l’abbattimento dell’Irap nel giro di tre anni. Un altro punta a risolvere alcune falle nella normativa sui versamenti dell’Iva. C’è poi il tema dei debiti della Pa: entro tre anni proponiamo che siano rimborsati completamente”. Insomma, fisco, saldi, scadenze: la quotidiana via crucis degli imprenditori.

Quindi, spazio alla vera proposta shock: “A fine giugno scadrà la cassa integrazione straordinaria. Invece di spendere quei soldi, e molti altri ancora, per cercare di salvare aziende in difficoltà, bisogna lasciarle fallire serenamente. Così si eviterebbe di buttare soldi inutilmente, e li si potrebbe investire per il reddito di cittadinanza.”

Ecco come sovrapporre le esigenze del privato con i propositi elettorali del MoVimento 5 Stelle: il sasso è stato lanciato, ora bisognerà vedere se in Parlamento le altre forze saranno pronte a raccoglierlo.

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento