MicroMega e Berlusconi, a Roma due manifestazioni agli antipodi

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Sabato da alta tensione sulle piazze romane. Mentre il Paese attraversa una delle fasi più critiche degli ultimi decenni, con una crisi economica galoppante, milioni di cittadini ancora senza tutele, e un governo che non vuole prendere forma, si tengono oggi due manifestazioni al calor bianco a poche centinaia di metri di distanza.

I sit in andranno in scena praticamente in contemporanea e le forze dell’ordine avranno il loro bel daffare per tenere i cortei a margine di sicurezza. Le motivazioni, del resto, racchiudono un potenziale di rischio davvero notevole, se si pensa che muovono da presupposti in aperto conflitto da circa vent’anni.

A Roma, infatti, piomba in un solo pomeriggio la questione che più di ogni altra ha segnato la stagione politica ormai in via di archiviazione come “Seconda Repubblica”. A scendere in piazza, sono i due volti, radicali e incompatibili, dell’ossessione che l’Italia ancora non riesce a scrollarsi di dosso: il profilo inconfondibile del Cavaliere.

Se, da una parte, attivisti e militanti di Pdl e dintorni manifesteranno ancora una volta contro la giustizia “politicizzata” e per denunciare quello che viene ritenuto accanimento nei confronti dell’ex premier, dall’altra, si raduneranno migliaia di persone guidate da Paolo Flores d’Arcais, direttore di “Micromega” che, nelle scorse settimane, ha riproposto con successo l’irrisolta questione dell’eleggibilità del Cav.

La rivista, infatti, si è fatta portavoce di una battaglia in nome della legge 361 del 1957, in base alla quale, all’articolo 10 comma 1, viene stabilito che “non sono eleggibili  coloro che in proprio o in qualità di rappresentanti legali di società o di imprese private risultino vincolati con lo Stato per contratti di opere o di somministrazioni, oppure per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entità economica, che importino l’obbligo di adempimenti specifici, l’osservanza di norme generali o particolari protettive del pubblico interesse, alle quali la concessione o la autorizzazione è sottoposta”.

A detta dei sostenitori della campagna di MicroMega, dunque, la legge in questione troverebbe chiaro riscontro nelle vicende personali di Berlusconi, in quanto concessionario di frequenze pubbliche diffuse su scala nazionale. Un appello, quello lanciato dal periodico, che ha superato in breve tempo la cifra record di 200mila firme, per invocare la Giunta elezioni per il Senato all’applicazione della norma.

Oltre alla piazza di Roma, poi, a supporto dell’iniziativa di MicroMega si aggiungeranno altri raduni un po’ lungo tutto lo Stivale, a Milano a largo Cairoli, a Genova nei pressi della Prefettura, a Palermo dinanzi al Palazzo di Giustizia. Il clou, naturalmente, si svolgerà nella Capitale a partire dalle 17 in piazza Santi Aspostoli, dove circa cento cittadini si alterneranno sul palco a leggere gli articoli della Costituzione, così come alcuni testi dall’alto valore simbolico, da Calamandrei a Sciascia a Sylos Labini.

Due ore prima, alle ore 15 in piazza del Popolo, è invece l’appuntamento per gli aficionados di Berlusconi, che il leader Pdl chiama a raccolta contro “l’oppressione fiscale, burocratica e giudiziaria”, dopo la clamorosa protesta dei parlamentari Pdl al gran completo al palazzo di Giustizia di Milano. Negli ultimi giorni, gli organi di stampa vicini al centrodestra hanno rilanciato l’evento di domani, annunciando addirittura treni speciali in partenza da Milano per agevolare i partecipanti a un evento dal titolo emblematico, “Tutti con Silvio”.

Due piazze vicinissime, dunque, ma politicamente agli antipodi, che si guardano in cagnesco mentre il Paese resta immerso nelle sabbie mobili della recessione e, in queste ore critiche, dell’ingovernabilità.

Francesco Maltoni

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