M5S, Grillo in Costa Rica: costellazione di società, Vezzoli “querela”

Letizia Pieri 08/03/13
Scarica PDF Stampa
Acque cristalline, spiaggia candida, ettari di natura incontaminata: lo scenario da sogno è quello del golfo di Papagayo, a ridosso dell’oceano Pacifico, è una delle località turistiche notoriamente più apprezzate del Costa Rica. La nomea di Beppe Grillo si è estesa anche al paradiso centroamericano. Proprio qui infatti, uno dei collaboratori più stretti e fedeli del leader del Movimento 5 Stelle, Walter Vezzoli, amministra ben 13 società, con base quasi tutte a Santa Cruz, la più turistica delle 7 province del Costa Rica. Quattro tra queste società figurano immatricolate sotto la formula “sociedad anonima”, secondo alcuni giornalisti una schermatura giuridica congegnata per tutelare l’identità degli azionisti.

Dai documenti societari, come riportato oggi dall’Espresso, figura tra gli amministratori un altro profilo che da sempre è molto vicino al fondatore del Movimento, Nadereh Tadjik, cognata di Grillo, sorella della moglie Parvin. Nella società che risponde al nome di Armonia Parvin, con sede a Santa Cruz, circoscrizione provinciale di Guanacaste, la presidente Nadereh Tadijk e il segretario Vezzoli risultano affiancati da un ulteriore amministratore di origini italiane e residente in Costarica, al secolo Enrico Cungi.

Dai registri di cronaca si apprende che nel 1996 Cungi è stato coinvolto in un’indagine per narcotraffico: arrestato in Costarica e successivamente estradato in Italia, ha scontato tre mesi nella sezione carceraria di Rebibbia, tuttavia non si attestano condanne a suo carico. Oggi, Cungi è tornato a vivere nelle coste del centroamerica dove gestisce alcune attività commerciali. L’interrogativo che si pongono, alla luce dei documenti, i media italiani è: a quale scopo detenere questa costellazione societaria, dove le società sono peraltro assegnate a capitali sociali minimi (si parla di non più di 10 mila dollari ciscuna)?

A complicare lo scenario subentra lo stesso sistema di trasparenza informativa del Costa Rica, e cioè uno dei più bassi al mondo. Il Paese centroamericano, infatti, è inserito a pieno titolo dal Tesoro italiano nella lista nera dei paradisi fiscali, conquistatore invece di un posto tra gli Stati della lista grigia, secondo l’Ocse, comprensiva delle nazioni entranti in regimi finanziari di maggiore trasparenza. Sfogliando i listini dei prezzi stilati dalle agenzie che vendono abitazioni e terreni nella parte più turistica del Costarica si può facilmente constatare come le cifre si avvicinino ai livelli occidentali. Un appartamento a Playa del Coco, riporta l’Espresso, può arrivare a costare dai 100 mila ai 200 mila dollari. Le somme aumentano se ci si sposta in area urbana, raggiungendo picchi esorbitanti (per noi comuni mortali) nelle lussuose zone costiere.

Ecofeudo, il nome di un resort extralusso da 30 ettari, da costruire sulle colline dell’insenatura Papagayo, sempre stando a quanto scritto sull’Espresso, è uno dei progetti in cantiere delle società targate Vezzoli-Tadjik. Il piano di lavoro, almeno dalla presentazione in rete, riflette appieno la filosofia sostenibile e new age di Grillo: “la proprietà, in posizione collinare, è circondata da pendii e si trova a 115 metri  sopra il livello del mare. Questa particolare dislocazione -prosegue la prefazione- è stata pensata per via del global warming che influenza e caratterizza un lento ma continuo aumento del livello del mare. La presentazione continua annunciando come “ogni abitazione sarà dotata di un bunker antiatomico fornito di particolari filtri depuratori progettati per difendersi da contaminazioni chimiche, biologiche e battereologiche”. Bellissimo, sì certo, forse un po’ utopico, ma i costi? Sul sito ecofeudo.com non compare alcun accenno ad eventuali preventivi di spesa.

Walter Vezzoli ribatte alle dichiarazioni in un’intervista rilasciata oggi al Fatto Quotidiano sostenendo che  l’articolo parla di un resort che non esiste e che non doveva neppure esistere. Il mio sogno –aggiunge Vezzoli- era quello di creare 30 abitazioni autosufficienti dal punto di vista energetico, con depuratori che riciclassero l’acqua piovana, pannelli solari. Le pale eoliche. Un sogno. Solo che non ho mai trovato gli investimenti e quindi il villaggio è rimasto sulle scartoffie di società aperte e chiuse”. Beppe Grillo? “Non é mai stato in Costa Rica -replica Vezzoli– Investimenti di Grillo? Ma di cosa stiamo parlando? Vedrò cosa fare, se ci sono gli estremi di una querela. Ma il resort di cui parla l’Espresso non esiste, non è mai esistito. Io andai a vedere 30 ettari di terreno e nelle mie intenzioni 15 dovevano essere edificati. Ma non ho comprato neanche un metro” conclude.

Stando alla versione del guardaspalle grillino anche “Armonia Parvin, quella che viene additata come una fantomatica società e forse riconducibile a Grillo, era un negozio di prodotti biologici di 20 metri quadri, poi chiuso perchè non produceva guadagni. Parvin è il nome della moglie di Grillo, ma la titolare del negozio era appunto la sorella di Parvin. Poteva semplicemente piacerle il nome“. La replica ai giornalisti dell’Espresso sul blog di Grillo tocca infine l’insinuata segretezza celata dal nominativo “sociedad anonima”. Il leader genovese invita infatti a consultare “Wikipedia per scoprire che per società anonima (abbreviazione S.A.), in Costa Rica e in quasi tutti i Paesi del mondo in cui si parla spagnolo, si intende quella che in italiano viene comunemente denominata Società per Azioni”.

Letizia Pieri

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento