Elezioni politiche 2013, il primo CdM: le promesse dei candidati

Redazione 22/02/13
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La campagna elettorale è praticamente finita, ancora poche ore e scatterà il silenzio elettorale delle 24 antecedenti l’apertura dei seggi. Insomma, i leader potranno finalmente riposarsi? Non del tutto perché, almeno uno di loro, da lunedì avrà un altro compito non meno sfiancante: guidare l’Italia.

Ecco, dunque, che le grandi fatiche della campagna elettorale, l’ossessiva caccia al voto, ha finito per mettere in secondo piano le proposte dei singoli candidati o dei vari schieramenti, finendo per concentrarsi solo su alcune questioni di scarsa rilevanza per il futuro del Paese.

Eppure, per tutte le coalizioni il primo Consiglio dei Ministri, in caso di vittoria, dovrà essere un’occasione di importanza cruciale per la risalita del sistema Italia. Ogni coalizione propone qualcosa di particolare per la prima seduta del nuovo governo, un battesimo che sappia incarnare compiutamente il nuovo stile della coalizione uscite vincitrice dalle urne.

Insomma, il primo Consiglio dei Ministri è l’atto della rinascita, quantomeno a livello di slogan da campagna elettorale. Tutti ricordiamo, cinque anni fa, come Berlusconi tenne il primo Consiglio dei Ministri  a Napoli, nella città sommersa dai rifiuti, con tanto di delibera di abolizione Ici. Una strategia di marketing che è parsa funzionare e su cui, proprio proprio il Cavaliere, punta più di ogni altri.

Se vince Berlusconi…il primo Consiglio dei Ministri vedrà l’abolizione dell’Imu e l’approvazione del rimborso di quanto versato per le prime case nel 2012. A questo proposito, non si è ancora spenta la polemica sui 9 milioni di lettere spediti dal Popolo della libertà ai padroni di casa o di terreni agricoli, spiegando le modalità per l’ottenimento del rimborso, che hanno già creato le prime file di alcuni cittadini ignari e un po’ frettolosi di ricevere indietro il proprio denaro senza prima scoprire l’esito del voto. Otto i miliardi che costerà il rimborso Imu. Inoltre, a detta del Cavaliere già dalla prima riunione dei futuri ministri potrebbe essere varato un  decreto che consenta alle imprese di assumere un nuovo collaboratore senza dover pagare i contributi o le tasse per i primi anni.

Se vince Bersani…il primo Consiglio dei Ministri sarà di forte impatto sociale. Secondo quanto dichiarato dal segretario del Partito democratico, infatti, il primo consesso del suo ipotetico governo “dovrà pensare a chi non ha da mangiare”. Nello specifico, il leader del centrosinistra si riferisce alla copertura degli ammortizzatori sociali, non ancora integralmente coperti per il 2013. “Dobbiamo pensare a chi aspetta i soldi da novembre, poi vediamo cosa si può fare d’altro”. Tra le altre proposte in programma, la legge sullo ius soli, cioè la garanzia a chi nasce in Italia di vedersi riconosciuta la cittadinanza italiana, e il provvedimento in materia di conflitto d’interessi.

Se vince Grillo…il primo Consiglio dei Ministri di un ipotetico governo del MoVimento 5 Stelle – di cui ancora non si conosce, per la verità, il candidato premier – potrebbe essere incentrato sul taglio del finanziamento pubblico ai partiti: battaglia principale dell’esercito “grillino”, dopo la restituzione dei rimborsi elettorali e del 70% degli stipendi in Sicilia. Possibile che, tra le prime misure adottate dai 5 Stelle, ricadano anche lo stop al sostegno delle testate giornalistiche.

Se vince Monti…nel caso la coalizione con più preferenze risulti quella del premier uscente, il Professore ha già chiarito quale sarebbe il primo rimedio portato in Consiglio dei Ministri del suo secondo possibile governo, “un disegno di legge costituzionale per ridurre della metà il numero dei parlamentari, un decreto per ridurre il carico fiscale sui lavoratori e sulle imprese”.

Se vince Ingroia…qualora Rivoluzione Civile dovesse raccogliere la maggioranza dei consensi, il leader Antonio Ingroia ha annunciato che, sul tavolo del primo Consiglio dei Ministri arriverà l’atto di istituzione di un ente di credito pubblico in grado di offrire prestiti alle imprese con tasso di interesse non oltre il 2%. Quindi, si è parlato anche di nuova stretta ai beni mafiosi, con confische più severe e regolari.

Redazione

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