Elezioni politiche 2013, programmi a confronto: le imprese

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Piccole e medie imprese, green economy e innovazione digitale; sono questi gli elementi principali attorno cui ruotano la maggior parte dei programmi delle coalizioni in vista dell prossime elezioni politiche. Le posizioni sugli strumenti, ad ogni modo, sottolineano palesi differenze fra le varie proposte, basti pensare che l’Agenda Monti, il programma del Pd, così come quello del Pdl, rimarcano una certa continuità con l’ultima esperienza di governo mentre le liste degli outsider hanno idee più audaci, ma vediamo nello specifico ogni programma che cosa si prefigge per migliorare l’economia italiana.

Il Pd di Bersani punta sull’inserimento di sconti fiscali sugli utili che le imprese decidono di destinare al reinvestimento diretto in azienda. Questo provvedimento verrebbe introdotto mediante un piano di più ampio respiro chiamato Industria 2020 che mira all’alfabetizzazione digitale per le Pmi. E’ previsto poi l’impiego di 3 miliardi di euro di finanziamenti provenienti dai fondi Ue 2014 – 2020 per portare fibra ottica nelle scuole e nelle strutture sanitarie, su questo processo di informatizzazione si inserisce l’incentivazione dell’uso della moneta elettronica, e sarà agevolata anche l’aliquota a termine per lo sviluppo dell‘e – commerce e l’adeguamento del regime Iva dei libri digitali al 4% dal 21% attuale.

Il Pdl di Berlusconi ipotizza un riorientamento degli attuali sussidi alle imprese, dai quali intende ottenere un fondo che finanzi sia la ricerca sia il taglio del cuneo fiscale, che dovrà essere affiancato all’ipotesi di usare la Cassa depositi e prestiti per finanziare l’innovazione e l’intenzione di potenziare le misure già varate durante il Governo tecnico a vantaggio degli imprenditori under 35 e di accordare alle aziende che assumono giovani a tempo indeterminato una detrazione dei contributi per i primi 5 anni. Si intende anche rilanciare l’imprenditoria giovanile nell’ambito agricolo mediante la riduzione fiscale per i giovani che avviano imprese agricole e attribuzione di slot territoriali al demanio per creare nuove aziende.

L’Agenda Monti parte dalla necessità di incrementare gli investimenti in ricerca e innovazione, mediante il credito strutturale di imposta. “Bisogna facilitare l’introduzione di nuove forme di finanziamento per migliorare l’accesso al credito e promuovere misure che facilitino la crescita dimensionale delle nostre imprese”. Si mira a far emergere un vero mercato dei capitali a rischio, nella fattispecie seed capital, a perfezionare la proiezione internazionale  delle imprese medio – piccole e avvicinare il livello di investimenti diretti esteri alla media europea. C’è anche l’intenzione di deliberare programmi formativi e incentivi rivolti alle tecnologie verdi e si propone anche la modifica del titolo V della Costituzione per riportare allo Stato le decisioni in materia di infrastrutture energetiche.

Il movimento 5 stelle, invece, non fa un riferimento diretto alle Pmi che però erano state al centro di un sondaggio del blog di Grillo. Il programma privilegia energia e comunicazioni, fra le molte proposte, si annoverano agevolazioni sulle anticipazioni bancarie e semplificazioni normative per i contratti di ristrutturazione energetica realizzati a carico di chi le effettua e ripagate dal risparmio economico che se ne ottiene. Nelle telecomunicazioni il movimento mira alla statalizzazione della dorsale telefonica, mediante il suo riacquisto a prezzo di costo da Telecom Italia e impegno da parte dello Stato di fornire gli stessi servizi a prezzi competitivi ad ogni operatore telefonico.

Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia propone agevolazioni fiscali per le aziende che investono in ricerca, innovazione e creano occupazione a tempo indeterminato. “Vanno valorizzate le eccellenze italiane dall’agricoltura, alla moda, al turismo, alla cultura, alla green economy“. Contemplato anche un programma sulla generazione di “posti di lavoro attraverso un piano per il risparmio energetico, lo sviluppo delle rinnovabili, la messa in sicurezza del territorio, per una mobilità sostenibile che liberi l’aria delle città dallo smog“. Nel settore Tlc, proposta la banda larga per tutto il paese e l’accesso gratuito ad internet per le nuove generazioni.

Il programma di Fare di Oscar Giannino  non si concentra sulle politiche industriali in modo specifico, ma privilegia un aggressivo programma di liberalizzazioni e rimette l’agricoltura al centro del sistema produttivo. Sull’elettricità, nella fattispecie, propone di ripensare le norme attuali volte all’ottenimento di obiettivi di politica industriale mediante interventi nel settore elettrico. Importanti, poi, sono i sussidi alle imprese grandi consumatrici di energia elettrica (Trenitalia soprattutto); i sussidi alle imprese di generazione; le modalità di incentivazione all’installazione di pannelli fotovoltaici su piccola scala. Nell’agricoltura si mira a ridisegnare il sistema di aiuti al Pac secondo i criteri che incentivino la piccola impresa verso le forme di aggregazione.

 

Alessandro Camillini

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