Carceri, ok al ddl pene alternative. Severino: “Nessun indulto”. Il testo

Redazione 05/12/12
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Continua il rimpallo tra Camera e Senato dei decreti approvati dal Consiglio dei ministri e che, alcuni, da mesi attendono il via libera definitivo.

Ieri, è stato fatto un importante passo avanti sul disegno di legge anti carcere, derubricato con la targa di ddl 5019-bis dal nome “Delega al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili” e relativi abbinamenti.

Montecitorio ha detto sì al testo con 348 voti favorevoli, 57 contrari e 21 astenuti, passando così, la riforma all’esame di palazzo Madama, dove, comunque, sono già in coda numerosissimi provvedimenti.

Si tratta di una riforma cui è stata affidata delega al governo, che dunque ne rivendica la piena paternità, come espresso dalla stessa Guardasigilli Paola Severino nel corso delle sue visite nei maggiori penitenziari del Paese.

In quelle occasioni, l’avvocato e ministro della Giustizia aveva ribadito la volontà di avviare un percorso anche legislativo per mettere a regime la possibilità, per i detenuti, di accedere a pene alternative alla mera reclusione.

Questo, a tal proposito, è lo spirito che anima il ddl anti-carceri approvato ieri, che, a parere della stessa Severino “E’
stato perfezionato e portato alla Camera in un’edizione migliorata“.

“Ringrazio l’Aula – ha continuato la Severino – perché con una così ampia maggioranza ha votato un ddl che è un piccolo grande
provvedimento. Si tratta solo di tre misure ma di “avanzamento” per la civiltà nell’applicazione dell‘articolo 27 della Costituzione“.

Non è stato incluso, nel testo licenziato da Montecitorio, il capitolo della depenalizzazione, altro argomento su cui il governo Monti ha puntato molte delle sue carte per intervenire sullo stato delle carceri e della sua sempre più estesa popolazione: “Sto studiando anche quel particolare provvedimento”, ha aggiunta la Guardasigilli, evidentemente fiduciosa che il suo lavoro possa in qualche modo proseguire anche dopo la fine della legislatura corrente.

Il ministro si è poi scagliato contro le critiche di eccessiva clemenza che si è attirato il provvedimento: “Solo populismo e demagogia – ha attaccato Paola Severino – possono far dire che le misure alternative al carcere mettano in moto uno strumento per cui i delinquenti potranno continuare a delinquere senza sanzioni. Non c’è niente di più falso”.

Nel sintetizzare i contenuti del disegno di legge, il Guardasigilli ha specificato che non si tratta “né di un’amnistia né un indulto mascherato – ma si dà al giudice un più ampio ventaglio nella decisione della pena”.

 

Vai al testo completo del ddl anti carcere per le misure alternative approvato alla Camera

 

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