Grecia, progetto “zero tasse” per attrarre pensionati stranieri

Redazione 25/11/12
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La necessità aguzza l’ingegno. In effetti, è difficile pensare ad uno Stato europeo che oggi sia in maggiori difficoltà della Grecia, giunta ormai al sesto anno consecutivo di recessione ed attanagliata in una crisi economica che sembra senza uscita. Stando ad un’ultima idea allo studio del Governo, si punta ad attrarre medio-ricchi percettori di redditi stranieri, specialmente i pensionati, che stabiliranno la loro residenza in Grecia offrendo loro una completa esenzione fiscale per l’intera quota della loro ricchezza prodotta all’estero. La ricetta non è nuova: in questo modo Atene si avvierebbe a diventare un nuovo “paradiso fiscale”, ricalcando le orme di Paesi importanti che hanno già simili normative come, per limitarsi alla sola Europa,la Gran Bretagna e, soprattutto,la Svizzera. L’obiettivo ultimo è quello di attrarre ricchezza e capitali esteri, tentando di rilanciare i consumi.

Il piano per dare nuova linfa ad un’economia allo stremo è attualmente allo studio del Ministro delle finanze di Atene, Yannis Stournaras. Secondo fonti riportate dal quotidiano ellenico Ekathemirini, il Ministro intende offrire agli stranieri che stabiliranno la loro residenza permanente in Grecia la possibilità di essere tassati solo per il reddito prodotto in quel Paese, lasciando a tassazione zero l’intero reddito proveniente dallo Stato di origine (come, ad esempio, la pensione). Senza contare che, per questa categoria privilegiata di nuovi residenti, anche i redditi prodotti in loco saranno, probabilmente, sottoposti ad un’aliquota agevolata. Se a tutto questo si aggiungono il clima caldo, le bellezze naturalistiche sia della Grecia continentale che delle circa 3.000 isole del Mar Egeo e l’imponente patrimonio artistico e culturale,la Grecia potrebbe effettivamente avviarsi con successo a diventare un paradiso fiscale quasi alle porte di casa per centinaia di migliaia di cittadini europei (ma non solo). In particolar modo per quelli provenienti dal Nord Europa, molto più benestanti dei Greci ma sottoposti mediamente a tassazioni piuttosto elevate (senza contare l’aspetto climatico).

Questi benefits fiscali faranno gola sicuramente a molti, ma attenzione perché l’accesso non sarà indiscriminato. Stando ai consulenti fiscali interpellati in merito, i requisiti prevedono un trasferimento effettivo, con l’acquisto di una casa in territorio greco (per una spesa minima di 300.000 euro) e una permanenza di almeno 6 mesi all’anno in Grecia. Questo mette fuori gioco buona parte dei pensionati italiani, di cui oltre la metà percepisce meno di 1.000 euro al mese. Senza contare che il Fisco in Italia è tradizionalmente ostile a tali forme di “risparmio fiscale” e potrebbe contestare la manovra. Una simile possibilità va, dunque, valutata attentamente volta per volta. Soprattutto, è bene attendere il testo della nuova normativa da confrontare con la Convenzione contro le doppie imposizioni in vigore tra i due Paesi.

Atene sta predisponendo la nuova normativa in un provvedimento ad hoc intitolato “Sviluppo per favorire gli investimenti strategici e privati”, la cui presentazione in Parlamento è prevista a breve. Questa legge, che porterà radicali cambiamenti al sistema di autorizzazione per gli investimenti strategici e agli incentivi alle imprese in Grecia, dovrebbe passare all’esame dell’aula all’inizio di dicembre 2012.

La proposta relativa alle esenzioni fiscali per gli stranieri che decidono di trasferirsi in Grecia è una componente di questo nuovo provvedimento, e andrà probabilmente ad aggiungersi agli incentivi per gli investitori esteri che il Governo di Antonis Samaras sta promuovendo. Tra questi, previste anche procedure per il rilascio più rapido dei permessi di soggiorno.

Il progetto di legge avanzato dal Governo greco prevede per chi è titolare di “investimenti strategici” nel Paese il diritto a 10 anni di permesso di soggiorno, da rilasciare in pochi giorni.

Una durata del permesso di soggiorno di cinque anni è invece prevista, stando ad un’altra clausola del provvedimento, per i cittadini stranieri che intendono acquistare beni immobili in Grecia del valore di almeno 300.000 euro. Un vantaggio, quest’ultimo, che riguarda quei soggetti che hanno già preso un visto per entrare in Grecia allo scopo di acquisire una residenza principale o secondaria.

Il permesso di soggiorno è rinnovabile e la soglia di valore dell’investimento modificabile dal Ministero delle finanze e dal Ministero degli interni, mentre è previsto che i permessi possano essere rilasciati anche per i familiari degli investitori.

Questo aspetto è stato discusso recentemente in un incontro bilaterale tra il Primo Ministro greco Antonis Samaras e il Presidente russo Vladimir Putin. Il provvedimento sui permessi di soggiorno più facili è, infatti, destinato in primis proprio ai Russi ed, in particolare, ai “Nuovi Russi” arricchiti e benestanti. Questi ultimi hanno grandi capitali da investire, i Greci un grande bisogno di investimenti esteri ed un mercato immobiliare con i prezzi in forte diminuzione. Un esempio, quasi da manuale, in cui domanda ed offerta vanno a braccetto, favorite anche da una lunga tradizione di rapporti, storicamente amichevoli, tra Grecia e Russia.

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