Primarie centro sinistra 2012: il programma di Vendola

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Il 25 novembre si terranno le primarie, è il giorno in cui l’elettorato di sinistra si ritroverà alle urne per scegliere il candidato premier alle future elezioni di primavera, in questa analisi sul centro sinistra italiano abbiamo già preso in considerazione i programmi elettorali di Matteo Renzi , Pier Luigi Bersani e Bruno Tabacci, ora guardiamo invece i punti attorno al quale si sviluppa quello di Nichi Vendola,governatore della Puglia. Qui di seguito, dunque, le principali similitudini, ma soprattutto i distinguo con gli altri candidati leader della sinistra italiana che a breve saprà  da chi sarà rappresentata.

Il primo punto del programma di Vendola è la cultura, segnale di quanto sia un argomento caro al governatore secondo il quale “se vogliamo che il futuro non sia lasciato al caso o diventi un qualcosa di cui avere paura è necessario tornare a credere nel valore delle idee. Le idee sono la causa di tutto ciò che ci circonda e la cultura è la loro unione.”  Insieme alla cultura un ruolo fondamentale è svolto dalla formazione sulla quale si vuole investire di più visto che fra i paesi industrializzati l’Italia occupa il penultimo posto per investimenti nella formazione.

Un settore economico su cui investire è invece l’agricoltura, Vendola più di altri vi insiste “l’agricoltura è un settore decisivo per il raggiungimento dei complessivi obiettivi della strategia EU 2020 in termini di crescita intelligente e sostenibile.” L’agricoltura è proposta anche come alternativa occupazionale per i giovani che spesso ne sottovalutano le potenzialità e l’offerta lavorativa.

A livello internazionale, prima degli obiettivi economici, vengono quelli diplomatici, il futuro premier Vendola sarà molto attento alla pace ed al suo mantenimentola missione internazionale del nostro paese” deve essere fondata “su un opzione nonviolenta”. Sul piano economico invece l’Italia deve riguadagnare il centro della scena e riprendere quel ruolo di mediatrice che ha sempre avuto contribuendo a creare politiche fiscali fondate sulla redistribuzione della ricchezza e la piena occupazione. Il tutto chiaramente finalizzato ad una realizzazione di una politica di welfare che metta il cittadino al centro della scelta politica.

Notevole rilievo lo assume anche il lavoro che il governatore della Puglia considera “la leva dello sviluppo della persona”. Il lavoro deve divenire la chiave di accesso alla cittadinanza, solo chi produce, chi lavora partecipa vivamente alla vita del paese e crea una ricchezza condivisa e fruibile.

Altri punti nodali sono la tutela degli animali, l’antiproibizionismo che secondo Vendola deve affermarsi visto che considera l’Italia un paese proibizionista che ha ancora bisogno di emanciparsi.

Importante è anche il settore definito della mobilità , in Italia secondo il governatore c’è un deficit strutturale e invece quello dei trasporti sarebbe un ambito cruciale da sviluppare; infatti è necessario per modernizzare il paese e dare luogo alla riconversione ecologica per migliorare così la vita di ogni cittadino.

Vita del cittadino che trarrebbe sicuramente beneficio dai parchi, “le aree protette non sono solo uno strumento formidabile per la conservazione della biodiversità ma anche un volano per lo sviluppo”. La perdita dei parchi non è soltanto un deficit ambientale ma anche economico che Vendola vuole evitare, le aree protette devono sopravvivere e anzi, prosperare per il bene di tutti.

Aria di riforma anche sulla politica energetica, quella del governo Monti è ritenuta vecchia e “orfana del nucleare”, il futuro premier Vendola vuole rimettere al centro dello scenario energetico le energie rinnovabili che rappresentano il futuro, mentre i combustibili fossili non hanno nessuna prospettiva se non quella di esaurirsi, visti i consumi attuali.

Sempre in merito ai consumi e alla loro ottimizzazione si inserisce il progetto smart cities, che è una vera esigenza più che un progetto in quanto  ormai le città si stanno sovraffollando, consumano ettari preziosi di terra con la cementificazione e quindi vanno ridisegnate per uno sviluppo sostenibile.

Per quanto concerne la finanza il ragionamento fatto da Vendola è molto semplice ed è racchiuso nell’ articolo 47 della Costituzione “la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina , coordina e controlla l’esercizio del credito”.

A livello fiscale invece ci sono troppe tasse, l’obiettivo dunque è quello di ridurre la pressione fiscale e di contrastare però i comportamenti illeciti e bisogna dar vita ad una riforma fiscale che si fondi sull’ istituzione della tassa patrimoniale.Contestualmente al fisco va riformata anche la giustizia che deve diventare più efficiente e veloce e che non sia spietata solo con i più deboli e con chi non si può difendere come gli immigrati.

Vanno potenziati anche i dirittil’Italia è un paese in cui c’è il problema degli omosessuali , il problema delle coppie non sposate, il problema della fine della vita, il problema della procreazione assistita. Vogliamo sostituire la parola problema con libertà. Vogliamo un paese  in cui i diritti siano interi e non dimezzati!.”

Un uomo del sud come Vendola non dimentica, nell’ ambito della legalità, l’importanza della lotta alla malavita, alla mafia in generale, deve essere l’elemento chiave per riformare la società in sé. Oltre a questo è importante anche il tema “anticasta”, fondamentale è che “i rimborsi elettorali siano legati esclusivamente alle spese effettivamente sostenute per l’attività politica e la partecipazione dei cittadini” non per motivi diversi e di vantaggio privato.

In ultimo Vendola dice in merito al federalismo che “non bisogna riportare le lancette indietro di un decennio e riprodurre in blocco il vecchio titolo V”. Fondamentale è poi la questione dell’acqua, che secondo il governatore non deve essere in alcun modo privatizzata e per quanto riguarda i rifiuti è necessario realizzare un sistema di smaltimento efficace che sia finalizzato anche a ridurre la pericolosità dei rifiuti stessi.

Alessandro Camillini

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