Patrimoniale, Monti: si, no, forse. La tassa è rinviata

Redazione 13/11/12
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C’è chi ha parlato di problema di traduzione, chi di semplice equivoco, i collaboratori del Premier Monti si sono adoperati in fretta per cercare di smontare il polverone creato dalle dichiarazioni rilasciate al forum del Financial Times sul tema “New routes for growth”. La questione ruota intorno al fatto che Monti ad una domanda avrebbe risposto che non sarebbe pregiudizialmente contrario, almeno in principio, all’ istituzione di una tassa patrimoniale ed ha affermato “c’è in molti Paesi capitalistici. La stiamo studiando, dovrebbe essere generalizzata, una modesta tassazione”.

Non aveva esitato ad arrivare la pronta reazione del Pdl che si era detto contrario a questa ipotesi, di qui la necessità di “rinegoziare” le parole del Premier e la possibilità di attaccarsi al fatto che fossero state pronunciate in inglese. L’obiezione a questa idea comunque sembra diffusa, in realtà non è solo il Pdl che si oppone ma, in sostanza, un parlamentare su tre si dice contrario, tanto che Monti al forum ha aggiunto “non abbiamo disponibilità di informazioni rispetto alla proprietà dei beni” in più istituendola si corre il rischio di creare una tassa “non oculata che incentivi l’allontanamento dei capitali”.

Dopo queste dichiarazioni, quanto meno ambigue, ci ha pensato Palazzo Chigi a ridimensionare il tutto con una nota ufficiale dove si smentiva qualsiasi annuncio o intervento di tassazione sui patrimoni. Ciò che è successo, semplicemente, è che il presidente del Consiglio ha evidenziato l’ambito in cui il Governo si è mosso e i limiti alle decisioni in materia di imposizione fiscale, nella fattispecie l’assenza di una base conoscitiva adeguatamente dettagliata e la necessità di evitare corpose fughe di capitali all’estero.

Non essendo perciò realizzabile una tassazione generalizzata del patrimonio – asserisce Palazzo Chigiil Governo nel dicembre 2011 è intervenuto, con l’approvazione di tutti i partiti della maggioranza, su varie componenti della ricchezza patrimoniale separatamente, con un risultato effettivo in qualche modo paragonabile”. In pratica, l’idea di Monti è stata nient’altro che una specie di “spiegazione delle decisioni allora adottate, non come premessa di futuri interventi”.

Il premier dopo la patrimoniale è tornato a parlare dei mercati ed ha dichiarato che a breve dovrebbe ripristinarsi una situazione di una certa tranquillità e di “spread zero per tutti”. Ed ha aggiunto che una riduzione importante del differenziale tra i Bpt italiani e i Bund tedeschi,non sarebbe una panacea per i mali italiani, ma ci renderebbe la vita più semplice”.

Detto dello spread il professore ha speso una parola anche su la lotta dura a corruzione ed evasionenon possiamo dire che non sia una guerra”; ed ha ricordato di fare attenzione agli euroscettici che con gli attacchi rivolti alla Merkel da parte di Grillo, ma non solo lui,siamo stati in difficoltà, anche al punto di arrivare a una crisi di questo Governo”.

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