Elezioni Usa 2012, Romney ammette la sconfitta: prego per Obama

Redazione 07/11/12
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Ha atteso fino all’ultimo, sperando in una disperata rimonta in Ohio, ma alla fine ha dovuto arrendersi. Mitt Romney ha riconosciuto la sconfitta alle presidenziali americane del 2012.

Il candidato repubblicano ha prima telefonato a Obama, congratulandosi per la vittoria che, certamente, lasca l’amaro in bocca a chi, mentre i risultati finali prendevano corpo, si rende conto di averla sfumata davvero per un soffio.

Ohio, Florida e Virginia, infatti, hanno rispettato le previsioni: alla fine, dovrebbero essere appannaggio del presidente Obama, ma con margini di vittoria davvero irrisori, inferiori quasi ovunque all’1%.

Scenario simile quello che emerge dal voto popolare: Romney è stato in testa tutta la notte, per vedersi sorpassato da Obama proprio a due passi dal traguardo. Magra consolazione, comunque, per il candidato sconfitto, che comunque non avrebbe raggiunto il numero minimo dei grandi elettori necessari per garantirsi l’elezione.

Così, l’ex governatore del Massachussets si è presentato di fronte ai suoi sostenitori, a Boston, per concedere la vittoria all’avversario in una delle elezioni più incerte degli ultimi decenni americani.

“Prego che il presidente Obama possa guidare la nostra nazione al meglio – ha esordito Romney – l’ho chiamato per congratularmi con lui e con chi lo ha supportato”.

Il candidato repubblicano ha poi espresso la sua gratitudine al sue vice designato Paul Ryan “la scelta migliore dopo mia moglie, che sarebbe stata un’ottima first lady”.

“I principi su cui si fonda questa nazione sono gli unici che possono portare la nostra economia a risorgere”, ha poi aggiunto Romney puntando su uno dei punti di forza della sua campagna.

Il presidente confermato Obama ha atteso che lo sconfitto ammettesse il ko, come da galateo istituzionale, prima di arringare la folla esultante nella “sua” Chicago.

Ora tocca a lui ringraziare per la fiducia, dopo che, all’ultimo comizio della campagna elettorale, non si è negato anche qualche lacrima di commozione, forse presagendo la seconda parte di un’avventura umana straordinaria.

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