Legge stabilità: permessi per assistere i disabili tagliati al 50%

Redazione 16/10/12
Scarica PDF Stampa
Assistenza ai disabili, dall’anno venturo anche i tre giorni di permesso saranno sottoposti a onere. E’ una delle ultime novità inserite nel testo definitivo della legge di stabilità, che riguarda da vicino anche i lavoratori del comparto pubblico obbligati ad assistere i genitori non autosufficienti.

La proposta andrà a modificare l’articolo 33 della legge 104 del 1992, che prevede attualmente una retribuzione al 100 percento per i dipendenti pubblici, docenti, amministrativi, tecnici e ausiliari in necessità di assenza dal posto di lavoro per assistenza a una persona in condizione di disabilità.

Se la legge di stabilità non verrà ulteriormente ritoccata, però, la retribuzione verrà decurtata al 50%, con buona pace anche del contratto collettivo nazionale della scuola siglato nel 2007.

Nello specifico, la legge 104 introduce due diverse tipologie di casi attraverso cui poter godere del permesso: due ore al giorno – o tre anni di astensione facoltativa – per i genitori con minore in stato grave di disabilità, retribuito fino al terzo compleanno del bambino; in secondo luogo, per i lavoratori che assistono un parente entro il secondo grado soggetto a handicap, retribuzione di tre giorni mensili coperti a livello previdenziale.

Insomma, se la modifica nel ddl stabilità dovesse passare il vaglio del Parlamento, a esserne toccati saranno solo i soggetti appartenenti alla seconda categoria, che, al netto, dovrebbero vedersi attribuita, a secondo del grado di inserimento, una fetta tra un quarto e un quinto della retribuzione.

Storia diversa per le richieste di tre giorni di permesso i quali, da chiunque fruiti, potranno continuare a godere di contributi figurativi, senza conseguenti penalizzazioni qualora a fruirne sia lo stesso disabile, un coniuge che assiste l’altro in difficoltà o per i genitori in caso di assistenza ai figli.

Un’altra modifica alla legge 104, inserita nel ddl stabilità, riguarda la disposizione delle commissioni mediche finalizzate all’assegnazione del docente di sostegno. 

A svolgere le verifiche del caso, non dovrebbe essere più una commissione legata all’Unità sanitaria locale, ma all’Inps, che, dunque, affiderà, nel caso di conclamate necessità cognitive o di altro genere, all’assegnazione del bambino a un docente di sostegno.

 

Leggi il testo della legge di stabilità

Leggi il testo della relazione illustrativa

Leggi la relazione tecnica sulla legge di stabilità

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento