Decreto Sanità: conferenza unificata Regioni dà parere negativo

Redazione 27/09/12
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Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salutetanto urgenti no visto la facilità con cui sono state rispedite al mittente; il Decreto Balduzzi incassa un no pesante e secco. Le regioni, nella conferenza unificata, hanno manifestato parere “complessivamente negativo” presentando modifiche al testo che sono ritenute indispensabili su due punti: cure primarie e governo clinico, ossia art. 1 e art. 4.

Il provvedimento però non subirà arresti a causa del diniego delle Regioni, anche se non sono da escludere i ricorsi da parte dei Governatori. Le regioni hanno ben in mente ciò che vogliono; la riscrittura dell’articolo 1 dal momento che ciò che è previsto nel testo rischia di peggiorare in modo netto l’attuale quadro normativo. Condizione imprescindibile perché il provvedimento venga accettato è che sia istituito e si stabilisca un ruolo unico, le norme di legge presenti nel testo bisogna che diventino esecutive e coattive senza rimandare a provvedimenti futuri, come il rinnovo delle convenzioni che difficilmente avverrà prima del 2015.

Oltre a questo punto, è necessaria anche l’affermazione dell’autonomia organizzativa delle Regioni in merito a questa materia. Bisogna poi specificare che la riorganizzazione delle cure primarie non può mettere in atto un aumento delle attuali risorse disponibili per la medicina convenzionata.

Altro argomento caldo e delicato è il Governo clinico, le Regioni vogliono che sulla nomina dei Direttori di Struttura Complessa sia introdotta nuovamente la figura del Direttore Sanitario nella commissione che seleziona i candidati “per dare coerenza al concetto stesso di governo clinico dell’azienda sanitaria”. Altra richiesta che fanno le regioni è quella di cancellare il principio della graduatoria e del punteggio nella tripletta di candidati scelti dalla commissione per cui al Direttore Generale deve essere presentata una terna che sia motivabile senza doversi riferire necessariamente alla graduatoria interna. E’ richiesto, inoltre, che il sorteggio dei membri della Commissione debba avvenire da un albo regionale e non da un albo nazionale ( non c’è il ruolo unico nazionale) ritornando al testo passato.

Sulla nomina dei Direttori Generali, meccanismo che per le regioni risulta “non chiaro”, i Governatori chiedono che la selezione dei Direttori Generali deve essere fatta da parte della Commissione di esperti sulla base di criteri individuati in trasparenza dalle Regioni.

Redazione

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