Salvi altri 2mila esodati. Pronto nuovo emendamento in spending review

Redazione 27/07/12
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Piccola, ma positiva retromarcia del governo sugli esodati, che, dopo aver escluso nuove misure oltre a quelle già annunciate, pare stia vagliando un nuovo emendamento da inserire nella spending review, per trarre in salvo altri 2mila lavoratori prossimi alla pensione, oltre ai 120mila già confermati. Intanto, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il primo decreto pro esodati, approvato lo scorso 1 giugno.

Con i provvedimenti sulla revisione di spesa ormai al traguardo, tocca alla Commissione bilancio del Senato trovare spazio per ulteriori aggiustamenti alla già parecchio criticata manovra sui conti pubblici. Nonostante i tagli previsti trasversalmente in tutti i settori principali, dalla sanità alla giustizia, dal pubblico impiego alla scuola, pareva che per gli esodati la speranza di nuove tutele fosse ormai svanita. Una volta individuati i margini per raddoppiare i salvaguardati, che dalla prima fetta di 65mila sono passati a 120mila, i relatori in Commissione erano stati categorici: nessuna possibilità per altri esodati di uscire dalle tenaglie della riforma Monti-Fornero per mancanza di fondi.

Così, un numero imprecisato, che secondo alcune stime si aggirerebbe addirittura sui 250mila lavoratori, risulterebbe di fatto senza copertura, nel timore di non vedersi riconosciuto un trattamento pensionistico adeguato ai contributi versati negli anni di lavoro.  Come noto, i provvedimenti pro esodati prevedono che a segmenti specifici di lavoratori a un passo dalla pensione, venga riconosciuto un mensile in deroga alle novità introdotte dalla nuova legge Fornero. Ora, sembra pronto a partire un ultimo treno di salvezza per gli esodati, che conterrà un massimo di 2mila posti.

“Altri 2mila non sono molti – ha riconosciuto il relatore in Commissione bilancio, Gilberto Pichetto Fratin – ma non dimentichiamoci che dietro ogni lavoratore esodato c’è una famiglia“. Parole in sintonia con quanto espresso, ieri mattina, dai sindacati, scesi in piazza in manifestazione unitaria per chiedere un paracadute per ciascuno dei circa 400mila esodati totali. Cgil, Cisl e Uil, guidati dai loro segretari Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Pierluigi Angeletti, hanno incalzato il governo di Mario Monti per rimediare al pasticcio esodati, categoria dispersa nel limbo tra vecchia e nuova normativa.

Sembra dunque, in minima parte, che l’esecutivo abbia prestato orecchio alle organizzazioni sindacali, e abbia affidato  ai membri della maggioranza mandato di trovare risorse a sufficienza per salvaguardare quanti più esodati possibile. Per i primi 65mila, intanto, tutto procede secondo i programmi: dopo l’ok della Corte dei conti, il decreto dello scorso primo giugno è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e l’Inps sta già scaldando i motori per accogliere tutte le domande che perverranno entro il 30 settembre. Ancora qualche settimana, e da Roma verranno spedite le lettere nominative per dare finalmente un volto a questa massa informe di lavoratori prima abbandonati e poi ripescati.

Certi di rientrare nella deroga anche il secondo plotone di 55mila, già inseriti nel decreto originario della spending review, che dovrebbe essere licenziato dal Senato nelle prossime ore, prima di passare alla Camera per la ratifica definitiva. Insomma, per gli ultimi esodati, i 2mila che dovrebbero salire sull’ultimo vagone della salvezza, il sentiero è stretto: perché l’emendamento venga steso e approvato sarà necessario uno sprint delle Commissioni. L’imperativo categorico del governo, infatti, è quello di approvare in maniera definitiva tutto il pacchetto di revisione della spesa pubblica entro la pausa per le vacanze estive, che dovrebbe partire dal prossimo weekend.

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