Spending review, oggi la marcia dei sindaci a Roma

Redazione 24/07/12
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Centinaia di sindaci sono pronti a protestare contro i tagli della spending review agli enti locali. Armati di fischietto e fascia tricolore, i primi cittadini si ritroveranno nel pomeriggio di fronte al Senato, dove si aprirà la discussione sul decreto 95/2012, meglio conosciuto come la revisione alla spesa pubblica.

Molte le sigle in testa all’esercito dei sindaci che, da tutta Italia, giungeranno fino alla porta di palazzo Madama per far sentire la propria voce e chiedere di cancellare i 500 milioni di tagli previsti nella spending review contro gli enti locali già entro fine anno, che dovrebbero diventare 2 miliardi di euro nel 2013.

I sindaci non si fermeranno a una mera opposizione al decreto in discussione nell’aula del Senato. L’Anci, infatti, ha presentato di suo pugno alcuni emendamenti specifici, recapitandoli ai Presidenti di tutti i gruppi parlamentari e ai componenti della Commissione Bilancio del Senato. Ciò che i Comuni italiani vorrebbero modificare nella riforma in questione riguarda temi come “eliminazione del taglio al fondo di riequilibrio e delineazione di un percorso per la realizzazione di una vera spending review dei Comuni, correzioni – scrive ancora l’Anci in una nota – alla normativa sul pubblico impiego locale, anche con maggiori garanzie per alcuni servizi essenziali, come quelli scolastici, razionalizzazione del patrimonio pubblico, messa in liquidazione e privatizzazione delle società”.

In merito ai conti in tasca ai Comuni, l’Anci ha poi avanzato richiesta che eventuali riduzioni ai Fondi sperimentali vengano correlate all’analisi sui fabbisogno standard e dunque al patto annuale di stabilità. Una manifestazione, quella dei sindaci, che non verrà mitigata dai dati sulle grandi città meno virtuose d’Italia, almeno questo è ritiene il presidente dell’Anci Graziano Delrio: “Si tratta di dati che non hanno alcun rigore scientifico e non possono essere presi a parametro per operazioni di riduzione della spesa dei Comuni”.

Delrio ha poi difeso la virtuosità dei Comuni, non premiata dalle politiche di spesa del governo, che hanno affondato le forbici ancora una volta nella pelle degli enti locali: “La Pubblica Amministrazione centrale in questi ultimi anni, mentre i Comuni erano alle prese con risparmi sempre più pesanti – nota il vertice Anci – non ha saputo fare altrettanto; nel quinquennio 2005-2009 il saldo di bilancio della Pubblica Amministrazione è infatti peggiorato di circa 20 miliardi di euro. Nello stesso periodo, i Comuni hanno fatto segnare un miglioramento dei loro saldi di bilancio per 2,6 miliardi”. Posizione che sarà rivendicata con orgoglio nel sit-in di oggi al Senato.

Inoltre, tra le proposte Anci, ci sarà una revisione al taglio delle piante organiche, e cioè di salvaguardare la possibilità di conseguire risparmi ulteriori rispetto a quelli ottenibili aderendo alle convenzioni Consip. Nei pensieri dei sindaci non mancano i corpi di polizia locale che rischiano di essere ulteriormente ridotti dalla spending review, esponendo i cittadini a un maggior rischio per la loro sicurezza.

La manifestazione inizia alle ore 11 e vedrà una fila di adesioni molto ampia che va dai promotori dell’Anci all’ultima arrivata,l’Aiccre, che, tramite Vincenzo Menna ed Emilio Verrengia, segretario generale e aggiunto, sostiene “la posizione in difesa delle autonomie. In Italia, anziché andare verso il federalismo, ci si sta dirgendo verso un centralismo amministrativo e fiscale che penalizza fortemente gli enti locali, i quali stanno subendo piu’ di altri l’impatto negativo del necessario risanamento finanziario del Paese”.

Qui il testo di tutti gli emendamenti proposti dall’Anci

 

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