Bologna: materne, il referendum è realtà

Redazione 24/07/12
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Bologna – Il Comitato dei garanti del Comune ha dato il via libera al referendum contro i finanziamenti alle scuole materne private paritarie, e dunque a Bologna si andrà a votare, i cittadini potranno decidere direttamente per la quarta volta nella storia della città. Ironico, per certi versi, che questo annuncio venga fatto proprio nel giorno in cui il consiglio comunale approva la nuova convenzione con le materne paritarie grazie ad un insolito asse Pd – Pdl – Lega. Inizia così uno scontro politco che vede al suo centro il welfareper l’infanzia con cui la giunta Merola dovrà ben presto mettersi a ragionare.

La proposta che verrà fatta ai bolognesi verterà sulla necessità di avere la scelta migliore per garantire il diritto all’istruzione dei bambini che chiedono la materna, la domanda referendaria potrebbe dunque assomigliare a questa “utilizzare le risorse finanziarie comunali, che ora vengono erogate secondo il vigente sistema delle convenzioni con le scuole d’infanzia paritarie a gestione privata, per le scuole comunali e statali o per le scuole paritarie private?”

E’ una storia che dura da due anni quella del referendum consultivo sui finanziamenti alle materne private. In precedenza il vecchio Comitato non si era pronunciato dal momento che la città, sotto commissariamento, non disponeva del consiglio comunale. Poi c’è stata la sentenza di un giudice, fortemente sollecitata dal ricorso dei referendari,che ha obbligato ad emanare un verdetto sul referendum che si è rivelato negativo ma a distanza di un anno e un mese, con una nuova giunta c’è stato il via libera alla consultazione popolare.

La stessa sorte, invece, non è toccata alla richiesta più specifica, respinta addirittura all’unanimità, che faceva riferimento, pur non mutando nella pratica, all’impiego delle risorse comunali di un milione e 55.000 euro per l’anno scolastico 2011 – 12. Adesso, “l’articolo 33” dovrà raccogliere novemila firme in soli tre mesi per giungere all’indizione del referendum consultivo su un tema che ier ha diviso la maggioranza logorando definitivamente lo strappo con Sel.

Non sono serviti gli aggiustamenti all’ultimo della Giunta alla nuova convenzione (quattro anni, ma controlli annuali) a fugare le perplessità dei vendoliani. «Quel coraggio che ci voleva nella delibera non c’è», dichiara Mirco Pieralisi. Nessuna crisi però. Anche il Pd getta acqua sul fuoco, «solo posizioni divergenti». Contrari, neanche a dirlo, i grillini.

 

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