Intervista a Stefania Prestigiacomo: le donne, il Pdl e le riforme del governo Monti

Redazione 20/07/12
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Stefania Prestigiacomo rompe il silenzio e, in esclusiva a Leggioggi.it, affronta i temi più caldi del dibattito politico attuale assieme alle ultime, importanti riforme varate dal governo Monti.
Il ruolo delle donne in politica è indubbiamente uno dei temi più ricorrenti del dibattito e l’ex ministro dell’Ambiente, alla luce di un percorso politico ormai consolidato, rivendica con orgoglio la funzione centrale dell’universo femminile nella gestione della cosa pubblica. E non solo a proclami: per dare seguito a questa posizione, Stefania Prestigiacomo non risparmia critiche alla spending review così come alla pressione fiscale, alla nuova legge sul lavoro, o, ancora, all’arrivo imminente del Quinto Conto Energia, dimostrando, con tutto ciò, che essere temporaneamente lontani dai riflettori non significa automaticamente rinunciare a lottare.

 

Il Pdl torna ad essere Forza Italia, è solo un cambio di facciata o un restyling politico più profondo?

Il richiamo a Forza Italia fatto dal presidente Berlusconi non è un fatto nominalistico, ma una riflessione più complessa e appassionata. Non si tratta di tornare indietro, ma di rinnovare lo slancio per andare avanti ed in questo senso va riscoperto lo spirito di Forza Italia che e’ stata una forza “rivoluzionaria” nella politica italiana, ponendo al centro della sua azione politica il liberalismo, la scelta di uno stato leggero e non invasivo, i valori etici dell’occidente. La missione di Forza Italia di allora resta valida: riunire i moderati italiani in una grande forza capace di modernizzare il paese. E di questo oggi c’e’ piu’ che mai bisogno.

Il Pdl fa parte della coalizione di governo a favore di Monti, quanto è condivisibile questa spending review e secondo lei le misure prese per rilanciare il settore dei trasporti e commerci sono adeguate?

Il Pdl sostiene il governo Monti con grande senso di responsabilità in un momento in cui il nostro paese è sotto l’attacco della speculazione internazionale. L’idea base della spending review, quella di contenere la spesa pubblica ed eliminare gli sprechi è condivisibile. Occorre stare attenti a non prendere altre misure depressive per l’economia ed il mondo dell’impresa perchè un altro anno di recessione può comportare costi sociali ed economici superiori dei risparmi della spending review.

La pressione fiscale italiana è una scelta obbligata o solo il modo più semplice di risolvere le cose? Quanto influenza, secondo lei, il crollo degli investimenti stranieri nella nostra penisola?

La pressione fiscale è giunta a livelli intollerabili con evidenti effetti depressivi. Il governo deve allentarla se vuole che il sistema riparta e riacquisti competitività. So che è difficile ma è l’unica via percorribile se vogliamo ricominciare a lavorare e produrre ed attirare investimenti stranieri oggi fortemente disincentivati dal carico fiscale record del nostro paese.

Come giudica i due decreti sulle energie rinnovabili? Condivide le posizioni delle associazioni del fotovoltaico che hanno criticato la manovra? Il taglio degli incentivi poteva essere rinviato?

Come sempre in questi casi c’è un pezzo di sistema industriale che critica il peso delle rinnovabili in bolletta energetica e il comparto del fotovoltaico che lancia l’sos paventando la crisi del settore. La realtà è che le rinnovabili sono l’unico settore produttivo che non ha conosciuto crisi in questi anni e ha continuato a crescere. I costi degli impianti sono fortemente calati, la revisione al ribasso degli incentivi è inevitabile. L’obbietivo non dev’essere quello di mantenere posizioni di vantaggio ma piuttosto di raggiungere al più presto quella “grid parity” che consentirà alle rinnovabili di competere alla pari sul mercato dell’energia.

In materia di riforma del lavoro, i giudizi di giovani e professionisti sono concordi: non ci saranno benefici per l’occupazione giovanile. Secondo lei come si è comportato il governo? La riforma produrrà benefici?

Eliminare alcune rigidità nel sistema del lavoro italiano era necessario e questo governo alla fine ha “pagato” la modifica dell’articolo 18 con mezza giornata di sciopero generale e poco altro. Ci sono stati errori, basti pensare agli esodati, e alla riduzione della flessibilità in entrata. L’impressione è che si sia andati per le spicce per mettere la riforma sul tavolo dell’Europa. Saranno necessari correttivi.

Il ruolo delle donne del Pdl ritiene dovrà essere centrale nella campagna elettorale alle porte?

Il ruolo delle donne è centrale nel paese e anche il tempio del maschilismo, la politica, ormai ne ha preso atto. Ma non bisogna mollare mai. L’Italia ha bisogno del lavoro delle donne, dell’intelligenza delle donne, della passione delle donne. E il rinnovamento della politica parte da un maggiore e più importante ruolo dell’universo femminile.

 

Intervista a cura di Alessandro Camillini e Francesco Maltoni

 

Redazione

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