Spread a 485 e BPT al 6%: c’era una volta l’economia

Redazione 09/07/12
Scarica PDF Stampa
Se il buongiorno si vede dal mattino, per l’Italia, è ancora notte fonda. Lo spread schizza a 485 punti e nonostante l’approvazione della spending review da parte dell’ unione europea, lo stivale si riaffaccia pericolosamente sul baratro da cui, con tanta fatica, sta tentando di allontanarsi. Peggio di noi stanno solo i “cugini” spagnoli che sono addirittura prossimi all’indebitamento insostenibile, una sorta di punto di non ritorno da tenere ben lontano onde evitare altre sforbiciate che decurterebbero ogni margine di crescita già esiguo.

In una economia sempre più concatenata tutte le borse europee risentono della difficile mattina di Roma e Madrid, tutte le piazze aprono con il segno meno, e subiscono una lenta ma costante flessione, frutto della sfiducia che i tassi dei BPT in continua crescita, al 6% quelli italiani, al 7% quelli spagnoli, generano. Non è, però, solo una questione di titoli, nell’ultimo trimestre l’erogazione dei mutui è crollata al -47%, questo è il dato negativo registrato dalla trentaduesima edizione dell’Osservatorio sul credito al dettaglio realizzato da Assofin,Crif e Prometeia. Un’analisi che registra una decisa flessione del credito alle famiglie, e non solo per l’acquisto di case.

Il dato assume connotazioni ancora più negative, perchè in realtà la flessione principale non riguarda le case ma in generale tutti i beni di consumo durevoli, non è certo un caso se in concomitanza a questa notizia si registri una profonda crisi nel mercato dell’auto e più diffusamente nei consumi, nemmeno i recenti saldi sembrano aver restituito il potere d’acquisto al cittadino. Gli acquisti, infatti, durante questa prima parte di sconti sono crollati del 20%, e chiaramente a voci più costose come ristrutturazioni, liquidità, consolidamento del debito, surroga e sostituzione corrisponde un dato di flessione ancora più importante, l’80% rispetto all’anno scorso.

L’economia è praticamente paralizzata, e lo sarà almeno fino al 2014, queste sembrano le previsioni più ottimistiche  secondo l’Osservatorio Assofin, Crif e Prometeia; le famiglie infatti solo a partire da questa data ricominceranno a generare spesa e quindi credito al consumo, anche se molto lentamente visto che si parla di un incremento del + 1,4%. Visto che si è iniziato con un proverbio, chiudiamo con un altro ; “chi va piano va sano e va lontano”, speriamo solo di fare in tempo.

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento