Maturità, ecco il quizzone multidisciplinare: ultima prova scritta

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Dopo il tema e la prova ‘tecnica’, ecco il famigerato quizzone. La terza prova multidisciplinare che stamattina coinvolgerà circa 50 mila studenti italiani si basa su cinque materie dell’ultimo anno ed è stato predisposto dalle singole Commissioni d’esame, non dal Ministero dell’Istruzione (come le prime due, uguali per tutti). Il nome della prova potrebbe erroneamente far pensare al classico ‘test’ stile esame di guida o multi scelta, ma in realtà i candidati potrebbero trovarsi di fronte sia ad una risposta chiusa sia una aperta, così come gli si potrebbero richiedere trattazioni sintetiche o esercizi. E’ comunque l’ultima prova scritta della Maturità 2012: ai primi di luglio, coi risultati in mano, e superato il primo scoglio, partiranno gli orali.

Piccola digressione sui risultati, con le Commissioni al lavoro già da oggi pomeriggio per presentarli quanto prima: coloro che non saranno riusciti a raggiungere almeno 30 punti, fra credito degli anni precedenti e punteggio degli scritti, sono già ‘fuori’ dalla Maturità. Come per il plico telematico e le (presunte) anticipazioni sul tema di italiano, anche in questo caso il popolo del web si è scatenato e in particolare il sito Skuola.net ha lanciato una provocazione molto particolare, domandando ai ragazzi se la Commissione avesse loro comunicato le materie oggetto del quizzone. Al sondaggio hanno partecipato circa 800 studenti: uno su cinque non solo conosce le materie ma anche qualche domanda. Uno su tre, invece, dichiara di conoscere solamente le materie di cui sarà oggetto la prova. Tutti gli altri, circa il 45%, sono rimasti invece all’oscuro di tutto così come dovrebbe essere.

In ogni caso, pare che questo potrebbe essere l’ultimo anno con la terza prova predisposta dalle Commissioni. Dal prossimo potrebbe, almeno in via sperimentale, essere sostituita da un test a carattere nazionale predisposto dall’Invalsi, che magari renderebbe più omogenea sul territorio nazionale le difficoltà degli esami, considerando, appunto, la disparità tra chi “sa molto”, chi “sa qualcosa” e chi “non sa nulla” sulla terza prova. A pensar male, come al solito, si fa peccato ma spesso – non sempre però – ci si azzecca.

Matteo Peppucci

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